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Seggio Vacante
Ero un scettica nell'avvicinarmi a questo libro; dopo la magia di Harry Potter, mi chiedevo come l'autrice si potesse cimentare in un genere così diverso. Mi ha sorpreso, è stata brava nell'accalappiarmi anche in questa "magia". E questo l'ho compreso quando non vedevo l'ora di tornare a casa e leggerlo ed immergermi ancora nel paese inglese Pagford e camminare tra i suoi abitanti,
Un buon lavoro, intriso di verità e sotterfugi e imbrogli e brogli.
Per verità intendo la descrizione della società falsa che ne esce dal racconto che potrebbe benissimo rispecchiarsi in qualsiasi altro paese o nazione.
Pagford, un paese ove tutti si conoscono, ove tutti non si amano o fingono di amarsi, ma non si vogliono bene, perchè non pensano a migliorare il luogo, bensì a lottare per un posto nel consiglio comunale che si è reso libro dalla morte improvvisa di un consigliere: Barry Fairbrother.
Personaggio amato e odiato, invidiato e preteso.
E' un quadro di una società che si può postporre ad un'altra, qualsiasi. Questo mi è piaciuto: il modo di descrivere il pensiero delle persone, della gente comune e no.
Ho dato un voto basso al contenuto perchè alla fine mi ha un po' stufato questo tirare per le lunghe la storia, il libro è lungo e alcune parti, a mio modesto avviso, avrebbero potuto essere saltate, era un di più, che non ha spiegato altre cose. Nel complesso devo ammettere: un buon libro, ben tradotto e che fa riflettere.
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