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L'anno della Lepre
Narrazione schietta e diretta, senza termini ricercati o fronzoli di qualche tipo e si capisce fin dalla prima frase del libro: "Sull'automobile viaggiavano due uomini annoiati.". Non so se il merito sia più dell'autore o del traduttore, molto probabilmente di entrambi. Se mettiamo insieme frasi schiette e brevi e un narratore in terza persona che non perdona nulla ai suoi personaggi, abbiamo come risultato una lettura veramente divertente.
Siamo in Norevegia e un uomo scende dalla macchina per vedere se l'autista ha investito una lepre. L'uomo nel bel mezzo di una crisi di mezza età comincia a viaggiare per il paese insieme alla sua piccola amica servatica. Il protagonista che prima faceva il giornalista per un'importante testata nazionale, comincia a fare i lavori più disparati e incontra individui sempre più strani e di ogni livello sociale, così l'uomo comincia a fare esperienze che prima non aveva neanche osato immaginare. Come sfondo i fantastici paesaggi Norvergesi, descritti così bene che scorrono davanti agli occhi del lettore e fanno venir voglia di prendere un aereo e partire. L'unico lato un po' negativo, giusto a voler essere pignoli è il fatto che spesso lo scrittore faccia ubriacare il protagonista per tirarlo fuori da situazioni poco chiare (un po' come quando Dante sviene durante la Divina Commedia) e quindi ci ritroviamo con dei buchi temporali. Un viaggio interessante e divertente, vale la pena leggerlo dall'inizio alla fine
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