Dettagli Recensione
Carta e territorio
Houellebecq scrive bene , infatti sono riuscito ad arrivare alla fine senza particolari affanni , ma il senso di tutte queste pagine a volte mi è sfuggito, si parla di un artista e delle sua difficoltà a sentirsi parte del mondo che lo circonda , un mondo che lui cerca di rappresentare secondo varie forme della sua arte, prima la fotografia di oggetti, poi le carte stradali Michelin , quindi i quadri.
C'è tanta filosofia sotto traccia , qualche riflessione sulla società ed il suo progredire , la stanchezza di confrontarsi dell'autore con la vita sociale, che lo porta ad una impossibilità di condividere la vita con qualcuno nonostante amori intensi ma senza legami perchè il protagonista non trova il suo posto in questa società. Almeno questo è quanto mi è parso di capire , ma Houellebecq è "tosto", si regala una parte autobiografica , ad un certo punto vira sul trhiller rifilandoci altre riflessioni esistenzialiste per finire con una tirata sull'evolversi della società e dell'economia francese.
Ha forse cercato di mettere in stretta relazione l'individualità con la collettività, ed entrambe con quanto "governa" il mondo : danaro, fama , ambizione, per dimostrare attraverso il personaggio di Jed che si possono avere denaro e successo e non riuscire ugualmente a trovare una propria identità nel mondo, una situazione che porti non dico alla felicità ma quantomeno ad una illusoria soddisfazione.
Jed è spesso un uomo solo, che trova affinità con soggetti altrettanto esiliati dalla socializzazione spicciola , cerca per tutta la vita di rappresentare il caos del mondo e il mutare delle strutture sociali ed economiche, ma il discorso è complesso e complicato , ogni tanto ho perso il "filo" del discorso.
Bella la parte autobiografica , il racconto della persona Houellebecq.
Non mi sento di sconsigliarlo a priori ma è una lettura che richiede di "stare sul pezzo" continuamente, certamente non facile.