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Espiazione
 
Espiazione 2012-12-15 01:56:44 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    15 Dicembre, 2012
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Espiazione di Ian McEwan

Espiazione è un romanzo-saggio o saggio-romanzo sulla funzione dell’arte e, nello specifico, della letteratura nella società contemporanea: un’idea geniale, a mio avviso, quella di creare una storia e dei personaggi, che possano esprimere concetti teorici altrimenti fruibili solo da studiosi o critici letterari.
La storia inizia in una vecchia casa di campagna, dove si trovano riuniti molti membri della famiglia Tallis ed alcuni amici. La protagonista appare subito essere Briony, adolescente ambiziosa con aspirazioni da scrittrice. L’opera “Disavventure di Arabella” da lei scritta per l’occasione non potrà essere rappresentata, come lei aveva programmato, a causa degli eventi drammatici che si verificheranno in quel luogo.
Ed è sul personaggio di Briony che si concentra l’attenzione dell’autore e, di conseguenza, del lettore. Ella appare subito come il simbolo, la personificazione dell’arte stessa nella sua forza mistificatrice. Il tema del rapporto finzione-realtà è fondamentale. Con la sua interpretazione dei fatti, con la sua descrizione della violenza subita nella notte nel parco intorno alla casa, dalla cugina Lola e con la sua identificazione dello stupratore nella persona di Robbie, Briony crea una realtà alternativa, offrendo alla madre, Emily, un ottimo motivo per allontanare definitivamente dalla sua casa quel giovane, figlio della domestica, mantenuto all’Università dalla generosità di suo marito e innamorato di Cecilia.
Briony prende gradualmente coscienza del crimine da lei commesso, che fu la causa della condanna di Robbie al carcere da cui uscirà solo per arruolarsi e andare a combattere in Francia contro i tedeschi.
La seconda parte del romanzo si concentra sull’esperienza della guerra e segue le vicende di Robbie sul suolo francese dopo la sconfitta di Dunkerque. Questa parte assai realistica nella descrizione, assumerà più avanti un significato rilevante, sempre nella prospettiva della teorizzazione del romanzo secondo McEwan.
Ritroviamo Briony nella terza parte del racconto come infermiera volontaria preposta ad una serie di umilianti incombenze, che assolve con stoica rassegnazione, come fossero parte della meritata espiazione.
È in questo periodo che Briony riceve una lettera da un editore che, pur non potendo pubblicare il racconto da lei inviatogli, le dichiara di avere molto apprezzato la sua opera. Il contenuto di questa lettera è assolutamente chiarificatore sulla teoria del romanzo dell’autore. Il riferimento esplicito al flusso di coscienza di Virginia Woolf, al cui stile d’altra parte si ispira McEwan, alla teoria bergsoniana del tempo, all’analisi degli stati d’animo dei personaggi, sono chiari riferimenti all’evoluzione della narrativa dai primi del novecento. Nonostante il debito indiscusso verso queste rivoluzionarie innovazioni letterarie, l’autore sembra però aderire maggiormente ad un’impostazione più realistica e attinente ai fatti che non fantasiosa o troppo descrittiva. E qui si inserisce anche un giudizio negativo sugli artisti che si dilungano su temi politici che riguardano la guerra, che è “nemico giurato della creatività”.
L’ultimo capitolo del romanzo sconvolge la tecnica narrativa fin qui adoperata, in quanto da una descrizione impersonale affidata alla terza persona, in assenza di un narratore-personaggio, si passa ad una narrazione in prima persona: è Briony, divenuta scrittrice di successo, ormai giunta alla fine della sua vita, che racconta come ritorna alla vecchia casa di campagna, trasformata in albergo, per festeggiare con quei membri della famiglia che sono rimasti e quelli che si sono aggiunti con le successive generazioni, il suo settantottesimo compleanno. Questa sarà l’occasione per mettere in scena a sorpresa le “Disavventure di Arabella”, interpretate dai più giovani discendenti della famiglia.
Due sono i punti rimarchevoli di quest’ultimo capitolo. Il primo riguarda l’affermazione di Briony di avere più volte cambiato la versione della sorte di Cecilia e Robbie. Nell’ultima stesura li ha voluti insieme riuniti e felici, mentre precedentemente aveva scelto una fine più tragica. In questo Briony, come artista, rivendica a sé il diritto, quasi divino, di poter decidere della vita e della morte dei suoi personaggi.
Il secondo riguarda la decisione di concludere la storia là dove era cominciata, nello stesso luogo, secondo una tradizione che spesso il romanzo inglese ha rispettato. Come a chiudere un cerchio. Del resto il cerchio è la figura perfetta.

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Commenti

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gracy
15 Dicembre, 2012
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Che libro meraviglioso e inquietante assie, hai praticamente fatto l'analisi a 360 gradi!
grazie!
Io ho appena iniziato il libro, lettura abbastanza pesante ma stavo proseguendo in attesa di conoscere questo dramma che cambia la vita della protagonista e francamente preferivo scoprirlo leggendo il testo piuttosto che da una recensione. Forse faresti meglio a mettere l'avviso di spoiler. Io non l'ho letta tutta ma ho come l'impressione che ci siano svelate avvenimenti che non è bello leggere prima. Il riferimento alla trama non dovrebbe andare oltre la quarta di copertina altrimenti si perde il piacere della lettura.
Cara Katia, ti ho già risposto in calce alla recensione su Jezabel, ma leggo solo ora il tu appunto qui e tengo a risponderti nuovamente. Prima di tutto mi dispiace infinitamente se ti ho sciupato il gusto di leggere questo libro che a me è piaciuto moltissimo. Ritengo, però, che andando avanti nella lettura potrai constatare che non ho svelato proprio tutto l'intreccio...ma non dico di più se no davvero sarebbe peggiore il rimedio del danno!!! In effetti il mio errore forse nasce dal fatto che ho considerato questo testo più un saggio critico sull'arte e sulla letteratura che non un romanzo vero e proprio. Naturalmente la mia opinione può essere discutibile, non dico di no... A questo proposito andrò al più presto a controllare cosa scrive su questo libro in particolare Lorenzo Spurio che è uno studioso di McEwan. Grazie comunque per il tuo rilievo, perchè il confronto è sempre molto utile. Buona lettura.
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