Dettagli Recensione
C'è un "Budo" per ognuno di noi!
Max è un bambino di nove anni, affetto dalla sindrome di Asperger. Per lui la vita è piuttosto complicata. Relazionarsi con gli altri è difficile, andare a scuola è traumatico. Max detesta il contatto fisico e i baci della mamma lo paralizzano. Odia la cacche extra e qualsiasi cambiamento lo destabilizza così spesso si blocca e per alcuno ore perde il contatto con il mondo che lo circonda. Max vive dentro se stesso e per questo è molto solo.
Budo ha cinque anni, non dorme mai, passa le sue nottate al distributore di benzina, oppure da Doogies dove fanno gli hotdog e sa un sacco di cose per essere così piccolo. Passa facilmente attraverso porte e muri ma non può entrare in contatto con gli oggetti. Budo non lascia mai da solo Max, è sempre al suo fianco, pronto a suggerirgli la risposta nei momenti di difficoltà, a calmarlo e a tranquillizzarlo quando ha paura.
Budo è il migliore amico di Max.
Budo è immaginario, è il frutto della creatività di Max.
Nonostante i suoi problemi, Max è un bambino coraggioso. E’ diverso da tutti gli altri bambini, e per questo i coetanei lo prendono in giro o lo ignorano. La mamma cerca di farlo migliorare e gli ruba i baci di notte, il papà lo tratta come se fosse qualcun altro imponendo di calciare un pallone in un gioco che proprio non capisce e la maestra Gosk, pur essendo la miglior maestra del mondo, lo tratta in modo strano. Nessuno considera Max un bimbo normale, anzi tutti lo vorrebbero diverso, ma nonostante questo, lui continua ad alzarsi, a prendere l'autobus e ad andare a scuola. A vivere, insomma.
La vita di Max è quotidianamente scandita da regole che si è autoimposto, e che gli permettono di non entrare nel panico, lui cerca il suo filo logico nella confusione del mondo: la colazione si fa prima delle nove di mattina, altrimenti si sta digiuni fino al pranzo, e non si indossano mai più di sette indumenti per volta (scarpe escluse).
Ma un giorno la sua routine viene gravemente minacciata, Max viene rapito e l'unico che ha visto è proprio l'unico che non può comunicare con nessuno se non con Max, Budo.
Ci ritroviamo quindi in una piccola, grande avventura. Una di quelle che vorremmo non finissero mai...
Una storia originale, commovente e toccante, scritta da una penna poetica, che con delicatezza sfiora il mondo dei bambini e ci incanta completamente.
Al lettore restano il messaggio dell’amicizia profonda, dell’amore e della dedizione dei bambini. Un amore appagante a 360 gradi.
“L’amico immaginario” è dedicato a chi ha conosciuto realmente un "Budo" nella propria infanzia e ne ha nostalgia, a chi ha avuto una signora Gosk come maestra e a chi aveva (e ha) come migliore amica la propria creatività.
"L'amico immaginario" è dedicato a tutti quelli che non hanno perso il desiderio di sognare. Anche da adulti.
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Commenti
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Buona nevosa (almeno da me) giornata! :)
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