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Pomeriggi invernali di Emily L.
L’estate al nord della Francia, affacciata sulla Senna, le acque piatte e l’aria immobile, due turisti abitudinari raggiungono il bar della locanda. Nello stesso locale una coppia di inglesi, fermi forse per un guasto alla loro barca. Bevono un drink, lei ha lo sguardo basso ed in un sussurro bagnato di lacrime chiama il cane che e’ormai morto da tempo. Lui e’ il capitano, piu’ giovane di lei. Vivono da tempo per mare, insieme per fuggire all’amore, o forse per salvaguardarlo.
“Vengono da lontano, da una distanza incommensurabile. Sono arrivati qui alla fine dell’ultimo viaggio, alla fine della vita. Ecco, i viaggiatori in quell’umilta’ che precede la morte, offerti al nostro sguardo. “
Leggere Marguerite Duras e’ un salto nel buio, e’ correre con la bocca spalancata incontro al nulla.
Ma dal suo nulla nasce il poco e dal suo poco qualcosa, qualcosa di bello.
MI infastidisce ma mi ammalia , che strano fenomeno . Sta di fatto che non posso leggerla se non ho ben salda tra le dita la mia matita dalla punta azzurra, ecco che il suo nulla si tinge del mio celeste. Sempre piu’ spesso.
Di nuovo mi trovo incerta, come per altri suoi lavori sono incapace di esprimere il racconto.
Marguerite lo sa fare molto bene invece, col suo stile impermeabile e cupo puo’ affascinare.
Non mi piace, mi intriga. Parlando di un amore vissuto intensamente, di un amore incerto, di un amore sfiorato. Di una poesia che raccontava la luce, una poesia rubata e bruciata . Del tema ricorrente :non amo il mio amato ma amo l’amore.
Cosi’ facendo nasce un romanzo che non e’ per tutti, solo per estimatori . O per coloro che possono rischiare un titolo sbagliato.
Buona lettura.
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Commenti
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Ma dal suo nulla nasce il poco e dal suo poco qualcosa, qualcosa di bello."
Mitico CUB! :)
voto 10 solo per questa frase, per il resto voto doppio!
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