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VITE SEGNATE
Oskar, un bambino, un ragazzo, un adulto. Una trasformazione naturale che richiede un percorso di anni viene affrontata dal protagonista in pochissimi mesi. La domanda che mi sono posto è: " con quali conseguenze?". Molto meno devastanti di quanto ci si aspetterebbe perchè Oskar, nonostante il destino lo abbia colpito in maniera orrenda privandolo del padre, ha la "fortuna" di appartenere ad una famiglia speciale. Una famiglia che ha visto i nonni sopportare la devastazione di un bombardamento nella città natia di Dresda che devierà la loro vita in maniera definitiva. Una famiglia di cui faceva parte suo padre, Thomas Schell, rimasto intrappolato nel crollo delle Torri Gemelle nel "giorno più brutto". Ed è partendo da un dettaglio apparentemente insignificante (il ritrovamento di una chiave appartenuta a papà) che Oskar intraprende un viaggio nella New York post 11 settembre, incontrando persone tra loro diversissime ma con un filo invisibile che le unisce. Un viaggio che il lettore può intraprendere entrando in simbiosi con il ragazzo, dato che lo scrittore è molto abile a porre chi legge nella sfera più intima della personalità del ragazzo. Per ovvi motivi non rivelo come si concluderà questo viaggio di ricerca, ma posso fin da ora rivelare che ciò che più conta non sarà la destinazione ma il cammino intrapreso per raggiungerla. Chi proverà una forte emozione apprezzerà in pieno il capolavoro di J. Safran Foer; chi dovesse restarne deluso avrebbe dovuto leggerlo in un momento di maggior predisposizione emozionale. Ma difficilmente deluderà. Buona lettura.
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