Dettagli Recensione
il colore viola dell'amore, della vita.
Questo libro è di una dolcezza straziante.
Le prime due pagine sono crude e difficili da digerire.
E ho creduto che non sarei riuscita ad andare avanti con la lettura.
Eppure, come per tutte le cose, da tutta la vita, tutto prima o poi passa.
E così sono passati trenta anni di Celie, trenta anni di una vita che non si capisce perché le è stata concessa, quale è lo scopo di questa vita se non soffrire e piangere e lavorare come una schiava e sfornare bambini.
Quale è il bello della vita quando una persona si ritrova non solo nera ma anche donna?
Ecco il tema principale del libro: non è la questione razziale no, è la faccenda di essere una femmina.
Femmina tra i bianchi, femmina tra i neri, femmina in America e femmina in Africa, il risultato non cambia. Vali meno di niente.
Celie, la protagonista, è dolce, dolcissima.
Dolce quando viene stuprata dal patrigno, dolce quando si ritrova con la pancia grossa e dolce ancora di più quando si offre spontaneamente al patrigno per salvare dalle molestie la piccola sorellina, Nettie.
Celie è così debole, non ha una personalità, non ritiene di dover pretendere nulla, accetta di essere picchiata senza motivo,accetta un marito che non ama, che non conosce. Accetta di allevare i figli di un’altra, accetta di occuparsi dell’amante del marito. Accetta di non avere amore.
E in questa storia di solitudine e maltrattamenti si avvicendano altre storie, altre donne, altre personalità. Donne che si ribellano alla condizione di essere nere e femmine, donne che abbandonano i mariti, che non si lasciano picchiare , che scelgono di vivere una vita fuori dagli schemi maschili.
E Celie finalmente alza gli occhi, e lascia la casa, lascia il marito–padrone e inizia a vivere.
Capisce il senso della sua esistenza: la libertà, la possibilità di scegliere chi amare, per chi vivere, e per chi lavorare, fino a instaurare nuovamente un rapporto vero, non più fisico ma nell’anima, con il marito che per tanti anni l’aveva avuta sempre davanti, ma non l’aveva mai guardata davvero.
La dolcezza di questa donna nell’affrontare una vita così disperata e poi essere disposta ad amare chi l’ha fatta tanto soffrire è commovente.
Il finale, ovviamente è dolcissimo e scontato.
E’ un romanzo che io consiglio perché la lettura è scorrevole, è scritto in maniera molto semplice e chiara. Crudo all’inizio ma poi quasi ci si immedesima nella vita di Celie, quasi ci si rassegna insieme a lei e poi , insieme a lei si “risorge”, ci si riscopre.
Lo consiglio anche perché questo romanzo ha vinto il Pulitzer nell’83, eppure questa è la prima recensione in questo sito, mentre “50 sfumature di grigio” ne ha oltre 135, di recensioni.
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Commenti
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Non l'ho letto e non lo leggero' - solo la sigla del film mi mette angoscia - pero' non dubito sia molto bello.
Si..hai ragione sono messi in castigo tanti capolavori mentre le sfumature ...sfumano..:DD
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