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Il club delle lacrime
Diciamo subito che se venite da un periodo cupo e non lieve, questo romanzo potrebbe essere il vero e proprio colpo di grazia: come se foste sull'orlo del precipizio, e qualcuno vi desse una spintarella, ultima ma essenziale.Perché è un libro triste, ma proprio TRISTE. Non che sia brutto, anzi, contiene parti molto belle e offre vari spunti di riflessione. Tuttavia, semplicemente, gronda tanta (troppa) tristezza.
Mary, giovane madre quarantenne che ha appena perduto la sua unica bambina, inizia a frequentare il Sit & Knit, un negozio-circolo gestito da Big Alice, dove le persone si incontrano per due o tre sere a settimana, per lavorare insieme a maglia e condividere le proprie conoscenze con i ferri, i punti, ma anche e soprattutto per raccontare di sé stesse e delle proprie vite. E' un po' come una riunione dei Magliai Anonimi, dove la gente sferruzza e svela i propri segreti, cercando di trovare negli altri una ragione per andare avanti nella propria vita.
Così, se Mary, incapace di reagire, inizia a raccontare di sé e del marito, "che si erano incontrati tardi nelle loro vite, e di Stella, che era stata la loro unica possibilità di creare una famiglia", scopre ben presto che tutte gli altri compagni di maglia hanno un buco dentro altrettanto immenso. Mentre impara a creare calze e coperte, Mary impara a conoscere Alice, Lulu e Scarlet, che ha una storia che "parla di pane, mare e della Francia", e poi ancora Ellen, Harriet, e Beth, e pure sua madre, che non era mai riuscita a capire.
E' un club della maglia, ma potrebbero chiamarlo il club delle lacrime.
E' una sorta di catarsi collettiva, perché in quelle poche persone c'è un tale concentrato di disgrazie, malattie, incidenti, che uno quasi non ci crede. La gente sferruzza e intanto la signora con la falce si aggira tra gomitoli e matasse.
Un avvertimento particolare se siete genitori e avete bambini piccoli. Tra bimbi che muoiono tra le braccia o per disattenzione, tra aborti per puro capriccio e istantanee di vite infantili perdute, qui niente ci viene risparmiato.Non nascondo che ogni tanto sentivo l'irrefrenabile bisogno di sospendere la lettura e alzarmi e svagarmi, per riprendere un po' di ossigeno dopo questo sprofondare nei dolori altrui.
Ciononostante ho voluto fortemente arrivare in fondo, per trovare la fine della maglia, e il segreto del Sit & Knit per imparare a sopravvivere.
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Libro triste ma scritto bene.
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