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L'IRREALE NON E' PER TUTTI
In genere scelgo quali libri leggere in base all’ispirazione del momento, in base a un commento alla radio, o a un argomento che desta la mia curiosità. Raramente affronto un libro consigliatomi . Eppure per -Che tu sia per me il coltello- ho fatto una eccezione.
Non conoscevo la trama né l’autore, e mi sono lasciata “convincere” dal titolo, molto particolare e intrigante.
Mi sono anche lasciata convincere (sbagliando,ora lo so) dalla grande pubblicità che circolava in merito.
Odio quando compro un libro e poi me ne pento, ed è questo uno dei rari casi.
La mia recensione è soggettiva, perché il libro in sé è scritto bene, bella sintassi, bella grammatica, nulla da contestare. Il problema per me è stato che non sono in grado di comprendere libri privi di una trama, privi di un tema, privi di luoghi, e di personaggi con delle storie, con uno scopo.
Il libro, come già scritto in parecchie altre recensioni, inizia improvvisamente con la parte maschile che scrive e scrive e scrive, e io, purtroppo, non riuscivo a capire a chi scrivesse, da dove scrivesse, perché scrivesse. Non capivo la storia passata che ha spinto il personaggio a scrivere, non capivo se stava scrivendo realmente e spedendo le sue lettere a un personaggio reale, o se fosse un interminabile monologo con se stesso.
L’ho portato avanti solo per sfinimento, per poter dire: l’ho letto anche io.
Male.. male.., non si dovrebbe mai leggere con questo scopo.
A metà libro credo, appare la controparte femminile, che a sua volta scrive e pare rispondere a queste lettere. E anche qui non capisco, mi pongo tante, troppe domande: chi sei, dove sei, perché scrivi, cosa ti è successo?
Una tortura.
Chiaramente non sono stata in grado di capire il finale e ho chiuso il libro con l’amaro in bocca. Ammetto il mio fallimento.
Non sconsiglio questo libro perché, ripeto, non è scritto male, ma per chi ama come me leggere di storie con una trama, con luoghi ben raccontati, personaggi con un passato e un presente, non fa per noi.
E’ stata una lettura troppo “irreale” e purtroppo non l’ho apprezzata affatto.
E’ un libro troppo introspettivo, troppo incentrato su due soli personaggi la cui storia ho potuto solo, con molta fatica, immaginare e presupporre.
Non me ne voglia chi ha amato questo libro, ammetto di non esser stata io a comprenderlo, forse sono troppo concreta, non amo leggere elucubrazioni e pensieri astratti.
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ti prego, concentrati nella lettura e poi torna ad aprirmi la mente perchè io non sono stata proprio in grado T_T uff..
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