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Acqua agli elefanti
 
Acqua agli elefanti 2012-11-11 18:37:02 Veronica Bennet
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Veronica Bennet Opinione inserita da Veronica Bennet    11 Novembre, 2012
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Commovente

Letto prima di aver visto il film.
La storia inizia con il protagonista Jacob Jankowski alla veneranda età di novant’anni, o forse novantatré. L’età non se la ricorda nemmeno lui. Quello che sa è di essere diventato vecchio ma non troppo per starsene ricoverato in una casa di riposo. Seduto tutto il giorno a guardare fuori dalla finestra e a mangiare semolino come se fosse un neonato. Non c’è rimpianto nelle sue parole ma sola tristezza verso quei cinque figli che ha allevato con tanto amore e che ora si dimenticano persino di venire a trovarlo. Finito il primo capitolo, però lo scenario cambia totalmente e mi ritrovo catapultata nell’America della Grande Depressione. L’epoca in cui circhi viaggiavano sui treni fermandosi ogni giorno in una città diversa. Il tutto è descritto con accurata attenzione, soprattutto per quanto riguarda il circo. La ricostruzione delle loro giornate frenetiche fatte di duro lavoro e sudore, l’impiego dei mezzi come il treno e le carrozze, le storie di vita. Una sorta di grande famiglia insomma con le sue gioie e dolori. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi ha colpito molto. Sotto le luci, i lustrini e i sorrisi si nasconde una vita triste, povera, dove la ricchezza si fa strada sulla povertà e il sacrificio umano. Per non parlare degli animali. Sfruttati e maltrattati, costretti a compiere continui sforzi soltanto per riempire le tasche dei loro padroni. L’emozione è palpabile in ogni pagina così come lo sono i personaggi che s’inseriscono nella storia descritti in tutti i loro aspetti, umani e disumani: la delicata Marlena, August il pazzo, Camel il buono, Walter l’amico e l’intelligente Rosie, l’elefante che beve limonata e i cui occhi sembrano quelli di un bambino. Ora suppongo penserete che il libro mi sia piaciuto tantissimo ma purtroppo non è così. Ciò che ho scritto è vero. Il romanzo è originale, scritto con grande sensibilità e ricco di frasi significative. La lettura d’altra parte è semplice e fluida eppure manca qualcosa. Quel “qualcosa” che ti tiene inchiodato alle pagine, che t’impedisce di appoggiare il libro, che ti fa dimenticare che devi correre in banca o in posta… Non ci sono colpi di scena e la storia d’amore, nonostante sia il filo conduttore, è piatta e priva di emozioni. Insomma il libro è carino, leggibile ma niente di più e mi dispiace perché avevo grandi aspettative.

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Commenti

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Veronica Bennet
13 Novembre, 2012
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Grazie Robbie.
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