Dettagli Recensione
Soporifero
Un oscuro professore di Storia, dal nome altisonante, incappa per caso in un suo perfetto sosia: un attore di secondo piano di un film minore. Questo è l'incipit della narrazione che si sviluppa nella ricerca quasi ossessiva del proprio doppio: i due individui sono assolutamente identici, e proprio in virtù di questa somiglianza, le loro vite, inizialmente così distanti, saranno costrette a confluire.
Il tema dell'alter-ego, di per sé non originalissimo, dà lo spunto per immaginare un racconto brillante, in cui il lettore possa rimanere col fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Ma quella che poteva essere materia utile per un racconto breve, viene diluita in un romanzo in cui lo sbadiglio la fa da padrone. Lo stile è pesante, fatto di periodi lunghissimi, in cui il discorso diretto è annegato nella narrazione (provate, giovani scrittori, a spedire a un editore un testo scritto così …).
Se la tenacia vince la noia, e vi porta oltre i due terzi del libro, nell'ultima parte qualche cosa effettivamente succede, ma gli espedienti messi in atto dall'autore, che talvolta sembra proprio perdere il bandolo della storia, sono ingenui e prevedibili.
Decisamente soporifero.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |