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SONO SOLO GABRIELLA
Giunge l’autunno, le foglie si tingono di colori bronzei, il cielo e’ bagnato di grigio. E a me vien voglia di Caribe…
Gabriella, mulatta sinuosa, ingenua bambina e languida donna.
Una nuvola nera i riccioli dei capelli, la pelle color cannella , il profumo di garofano addosso sembra che rida, invece canta, perche’ il suo sorriso e’ come la voce di un usignolo.
Gabriella che ama ballare, camminare scalza, indossare gioielli senza valore, inebria la cucina coi profumi delle sue pietanze, fa magie tra i fornelli e tra le lenzuola.
Gabriella che tra le braccia di un uomo e’ la gioia della prima notte, la disperazione dell’addio.
Porta una rosa rossa tra i capelli, il fiore perde il suo profumo e si intride di cannella, lei stessa e’ rosa selvatica è rosa di maggio, rosa caraibica, sfrontata e libera di crescere a terra, sulla nuda terra.
Strappare petali ad una rosa di maggio significa lasciarla morire.
Questa e’ una storia d’amore, tra la giovane mulatta e Nacib, brasiliano d’Arabia.
O meglio, e’ anche una storia d’amore.
Jorge Amado ci regala uno splendido, grottesco racconto della vita di una cittadina brasiliana, nel fiore giallo delle coltivazioni di cacao, nel verde ombroso della foresta, nel blu del mare domato dalle navi tra amori, adulteri, bordelli, regolamenti di conti e una pazzesca campagna elettorale a suon di opere pubbliche e colpi di fucile.
Insomma, questo e’ un grasso carnevale sudamericano, polposo e succoso come un mango maturato al sole. Corposo, ricco di fatti, di splendidi personaggi ben delineati, sapientemente approfonditi, richiede un po’ di tempo, ma e’ tempo ben speso.
Buona lettura.
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Commenti
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@ Gracy, vero Gabriella non si scorda piu ' !
@ Enrico, credo proprio ti piacera' :-)
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