Dettagli Recensione
Io non l'ho capito
...a me sembra un libro senza senso, senza trama, scritto da un depravato, per lo più sempre ubriaco, che vede nelle donne un oggetto da usare e buttare.
Di erotico c'è poco o nulla, semmai molta pornografia, resa tale da un linguaggio che nel 1978,anno di uscita del libro, poteva sicuramente essere scandaloso.
È tutto un susseguirsi di donne oggetto, la cui caratterizzazione si limita all'aspetto esteriore e finalizzata all'atto sessuale.
L'ego dello scrittore protagonista è infinito: vecchio, brutto, con pochi denti, misantropo, alcolizzato, attrae con non so quali attributi magnetici donne di tutti i tipi, disposte a prendere il primo aereo per incontrarlo e passare settimane con lui. Non importa se soffrono, sono contente, sono gelose, piangono , o ridono, o rimangono incinte: puntualmente vengono scaricare e sostituite con altre che nuovamente prendono l'aereo per arrivare da lui a Los Angeles.
Possibile che in tutto il west America non ci siano altri uomini più prestanti di lui?
Di tutti i personaggi, neanche il gatto maschio che gli fa le fusa nel finale si salva!
La cosa che infine mi ha dato più fastidio è la disibinizione e la promiscuità dei rapporti, senza alcuna protezione da malattie sessualmente trasmissibili, anzi con un altezzoso menefreghismo. Probabilmente la parola AIDS, nel 1978 era ancora poco conosciuta, penso però che altre malattie come la sifilide, la gonorrea e altre fossero all'ordine del giorno! Se qualcuno, leggendo questo libro, avesse la malaugurata idea di emulare il protagonista, abbia almeno il buon senso di utilizzare i metodi di protezione attualmente disponibili.