Dettagli Recensione
Mah ...
Uso lo stesso titolo della recensione di un quattrdicenne che mi ha preceduto, io che di anni ne ho più del triplo di lui ... Dopo aver letto il giovane Holden ho pensato che non mi fosse piaciuto solo perchè l'avevo letto troppo tardi, invece evidentemente non è un problema legato all'età.
Certo, l'inquietudine, l'insicurezza e la solitudine di un adolescente sono descritte in maniera perfetta ma la ripetitività del linguaggio conferisce un senso di angoscia nella lettura del libro. Ogni cosa è "maledetta" o "dannata", tante frasi o pensieri finiscono con ".. e compagnia cantante", tutti gli amici sono "vecchi"... E la vita è "schifa".
Il parallelo con "i giovani Holden" di oggi viene spontaneo ... La ripetitività del linguaggio c'è ancora ... Oggi si sta "scialli", le cose vengono "flashate" ...L' Holden di Salinger ha però forse una profondità di pensiero difficile da ritrovare nei nostri diciassettenni che non riesco ad immaginare, così come è difficile immaginare oggi un diciassettenne di buona famiglia che va in giro da solo per la città (New York nel libro), frequenta night-club, beve whisky, incontra prostitute e chiama di notte un suo vecchio professore.
Più facile però ritrovare nel giovane Holden alcune delle inquietudini dei nostri tempi, di adolescenti e di uomini adulti. Il bisogno di comunicare, di ricordare al mondo che si esiste, di cercare affetto …. Anche a costo di farsi cacciare da scuola, di fare a cazzotti con qualcuno oppure di ritrovare tutto quello di cui si ha bisogno (… e questa è la parte più bella del libro) nella complicità con la sorellina più piccola.
In effetti, ripensandoci, non è corretto dire che il libro non mi sia piaciuto. Forse mi ha solo annoiato