Dettagli Recensione
Fuori dal coro
Il libro mi è stato consigliato dalla madre di una mia cara amica che, entusiasta per il fatto che stessi cercando qualcosa da leggere per l'estate, non vedeva l'ora di darmi il suo libro preferito per farle sapere cosa ne pensassi.
Partendo dal presupposto che mi sono non poco spaventata per la mole del libro e dal carattere relativamente piccolo in cui era stato stampato, il libro parte sotto buoni auspici: uno stile molto scorrevole e fluente che accompagnano eccellenti descrizioni, tanto che mi sembrava proprio di poter toccare e sentire ogni odore, per quanto molesto a volte, dell'India stessa.
Già dalle prime pagine vediamo il protagonista, Greg [nonché autore del libro, ricordiamo che questa è un'autobiografia], affiancato da un personaggio che ispira simpatia già dalle prime battute, Prabaker, per gli amici Prabu. La storia seguirà il corso della vita in India di questo fuggitivo, che verrà ribattezzato con il nome Lin e in seguito, nel villaggio natio del suo nuovo amico, Shantaram.
A questo personaggio, senza rischio di svelare niente, capita praticamente di tutto: viene picchiato, finisce di nuovo in prigione, e poi finisce nella mafia indiana, e poi gli sparano, e poi... insomma, un sacco di cose, un'accozzaglia [in senso non maligno, ovviamente] di eventi che sono uno più incredibile dell'altro, tant'è che a volte mi dovevo fermare e chiedermi se davvero fossero successe tutte queste cose all'autore.
Nonostante tutti questi avvenimenti, io sono arrivata alla fine del libro perplessa.
Sì, perché al protagonista capita di tutto, ma proprio di tutto, eppure quando chiudi un libro del genere, sai già che qualcosa ti rimarrà dentro. E invece a me non è rimasto niente.
Forse perché sono successe tante di quelle cose insieme, una dopo l'altra che non fai in tempo ad assimilarle, sembra quasi incredibile. E giungi alla fine che senti che manca qualcosa, non sai esattamente che cosa, ma manca QUEL particolare che ti fa chiudere il libro e gridare nella tua testa:"WOW!".
I personaggi sono uno più bello dell'altro, emotivamente e fisicamente descritti alla perfezione; si creano nella testa e si stampano sulla retina come se non si stesse leggendo un libro, ma guardando un film in tutto e per tutto; lo stile con cui è scritto è semplicemente perfetto, uno dei più belli con cui abbia mai avuto a che fare... eppure per me è stato come aver fatto un lungo viaggio la cui fine non mi ha portato proprio a niente.
Penso che la piacevolezza di un libro vari da persona a persona, poiché alla madre della mia amica ha commosso molto e ha lasciato il segno. Io personalmente ho sentito la mancanza di qualcosa, purtroppo.
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