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Suddito e parassita
Ci sono, nella disperazione, e ancor più nell'isolamento, germi pericolosi, ingenuità necessarie alla sopravvivenza. C'è il desiderio di aggregarsi, di soddisfare il muto bisogno di affetto. A qualsiasi costo, anzi, senza pensare alle conseguenze. Quando si precipita nell'abisso dell'incomprensione , un'amicizia diventa vertigine di beatitudine. Quella mano offerta, quella parola rivolta sono ascesa verso Christo, salita luminosa e spensierata. Peccato che ci sia il chiaroscuro, il sublime e drammatico gioco degli opposti. Purtroppo c'è Antichrista, il Male.
Blanche ha sedici anni, cultura invidiabile. Incapsulata nel suo microcosmo di libri, fragile tra i corridoi dell'Università, Blanche soffre. Soffre della solitudine, del desiderio irrazionale di avere un'amica e nello stesso tempo frenata dall'impulso atavico di conservare la propria autonomia senza cedere ai mutamenti destabilizzanti dell'adolescenza. I suoi occhi incontrano Christa, seducente, popolare. Sidici anni e fascino che è calamita e calamità. Lusinghiera, acuta, disponibile, amica.
Blanche l'ammira. E' l'inizio di una convivenza desiderata. Le due condivideranno la stessa camera, quella di Blanche. E mentre lei rimane annebbiata dall'idealizzazione luminosa di Christa, quest'ultima ruba la bontà dell'altra, l'annichilisce, la trasforma in odio. Decostruisce la giovane, fragile dinnanzi alla malvagità di Antichrista, come la rinominerà poi.
Antichrista è il male, malvagità che sottrae a Blanche la lettura, l'innocenza, lo spazio di cielo e dell'immaginazione, i genitori, annebbiati dall'amore incondizionato per Christa. Burattini quasi svuotati, illusi dall'aspetto della ragazza. Ma Blanche sa che è un mostro che si nutre degli altri privandoli del bene. Antichrista distrugge, si crogiola nella deriva altrui. E' l'inizio di una lotta, serrata e drammatica. Perchè non si può combattere il male senza conoscerlo, non si può curare senza subire. E Blanche sarà costretta ad immergersi nel male, a rischio di rimanerne intaccata. Tutto in nome della verità, dell'utopico desiderio di giustizia. Il male si annida, nelle trasformazioni, nelle fragilità adolescenziali. E' una lotte terribile, male e bene ancora una volta uniti nell'eterna lotta per la sopravvivenza. Chi vincerà sarà padrone di anime. Uno specchio il confine.
Amèlie Nothomb: eclettica, fantasiosa, implacabile, destabilizzante, antitesi dell'ipocrisia. Linguaggio tra virtuosismi letterari e indagini psicologiche profonde, quasi crudeli. Analizza al microscopio, angolo per angolo dell'anima umana. Mostri terribili, malvagità inaudite si nascono dietro nell'apparenza. Amèlie incontra il Male, lo mette su carta. E' l'Inferno della razionalità, il dolore allo stomaco, la fuga della mente. E' dannazione e perversione. Antichrista è l'odio patologico, insano, è l'assenza di pietà, è la catarsi invertita.
Eppure manca qualcosa: la narrazione è troppo piatta, sporadiche creste si innalzano, ma non sono sufficienti. Il contenuto c'è, ma è diluito tra le pagine, poco concentrato. E per questo più inquietante, ma meno incisivo. E' lo stile tagliante, che avvinghia e distrugge le certezza.
Perchè Amèie raggiunge sempre questo scopo: porre in dubbio qualsiasi convinzione. Si può contrastare il Male senza annichilire il bene?
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Commenti
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Comunque, io ancora non ho capito quegli esercizi fisici del petto di cui tu mi hai parlato tanto sconvolto....
Alessandro: grazi... comunque vedo che hai studiato, c'è un po' di eraclito qua e là (naturalmente anche influenze umbose!)
Rakovic: Finchè ti frega bene, il problema è quando ri rende più malvagio, quando L'antichrista diventa parassita!
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Tra l'altro questo libro della mia amatissima Nothomb non lo trovo da nessuna parte >_<