Dettagli Recensione
Modéré e chantant
Ostile, accattivante.
E' come essere seduti ad un tavolo, alcune persone che parlano. Forse dialoghi, forse monologhi. Discorsi dal senso compiuto , l'atteggiamento di interazione, eppure non trovi il nesso. Chi parla di cosa, chi parla con chi ? Non riesci ad individuare come gli argomenti si debbano coniugare, senti il difetto di convergenza.
Voci, volti,troppo semplice.
Ora la stessa situazione senza osservare, senza ascoltare, solo leggendo.
Sei completamente nelle mani dell'autrice, un groviglio .
Sono inebetita ma intrisa di magnetismo. Marguerite, fammi capire.
Me la trovo davanti, ma mi sbarra il cammino. Stende il braccio , la mano in un pugno serrato, me lo punta al petto : di qui non passi. Va bene, Marguerite.
Un bimbo paffuto e adorabile a lezione di piano, la mamma osserva, a lui non piace il piano. Piccolo, delizioso ragazzino testardo, le gambette penzolano insolenti dallo sgabello. L'insegnante trasuda ira e lui invece guarda il mare.
Grida dalla strada. Un uomo e una donna, forse sconosciuti, bevono vino in un bar. Parlano.
Levati di mezzo Marguerite, fammi capire.
Se le opere della Duras sono in via di estinzione nel panorama letterario italiano, un perche' c'e'. Sono infatti tutt'altro che commerciali, benche' estremamente brevi sono capricciose, richiedono tempo, soste, riletture. Eppure io ne sono irrimediabilmente attratta. Non amo il bello, amo cio'che mi affascina. E poi va a finire che mi innamoro un'altra volta...
Come gia' detto in altre recensioni sui romanzi di Duras : lo consiglio ai temerari che hanno voglia di sperimentare, consci che ci potrebbero essere interessanti prospettive di insuccesso.
Buona lettura !
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Mette proprio curiosità questo libro...
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