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Sport e Grisham,accoppiata vincente.
Dopo aver letto "L'allenatore" e "Il professionista" sempre di Grisham,che trattavano l'argomento del football,ho deciso di leggere questo libro che invece tratta di baseball.Ma soprattutto tratta dei difficili rapporti di un figlio,con il padre alcolizzato e violento.Tratta di due "carriere" ma non solo,direi due "vite" segnate per sempre da un gesto,un fatto di pochi secondi,che avra' conseguenze nei decenni a segure,per chi l'ha fatto,chi l'ha subito e anche perchi ha assistito a quel che e' successo.Alla fine fa capire quanto puo' essere difficile per un figlio perdonare un padre che,non e' mai stato veramente quello che un genitore dovrebbe essere per il proprio figlio,ovvero un esempio,un punto di riferimento,e una persona che ti aiuta a crescere e a superare i momenti difficili.Tanto che,per Warren Traacey e' piu facile avere il perdono di Castle,al quale aveva stroncato la carriera,che quello di suo figlio,che in pratica non arriva mai.Neanche in punto di morte.Una storia,secondo me toccante e alla fine decisamente commovente.Certo essendo un libro,dove il protagonista e' un giocatore di baseball e' normale che ci siano le descrizioni delle partite e delle imprese di Calicko Joe.Ma ridurre il tutto a una "rivista sportiva" mi sembra davvero eccessivo.Se non piace l'argomento,dello sport e' meglio evitarlo,come se a uno non piace un romanzo d'amore e' meglio evitare un libro come Romeo e Giulietta,perche' e' normale che si parli d'amore e se lo leggo lo stesso non posso poi lamentarmi e dire che non si parlava altro che di baci,passione e storie sentimentali che sembrava una rivista di gossip.Almeno,questa e' la mia opinione.Grisham,come ne "L'allenatore" e "Il professionista" racconta la vita del giocatore di baseball,ma mentre in questi due libri il protagonista e' "il giocatore",qui e' un ragazzino che racconta la sua storia,quella di suo padre e quella di una promessa dello sport Americano.Tre storie che vanno fatalmente ad incrociarsi e a cambiare quella dell'altro.Lo stile e' molto scorrevole e concentrato sulla descrizione dei tre personaggi.La lettura e' piacevole ,tanto che l'ho finito in meno di una settimana.E se qualcuno non capisce i termini tecnici che Grisham usa per raccontare le partite.Alla fine del libro,ci sono piu' di 20 pagine dove l'autore spiega le regole e i termini di questo sport,per chi vuole approfondire l'argomento,Li' si che si parla solo di baseball,ma non fa parte del libro stesso.Come detto il libro parla di redenzione,di amicizia e di perdono e,secondo me lo fa molto bene,ne esce una storia coinvolgente nella quale,il lettore,alla fine deve decidere,se sentirsi piu' "Paul Tracey" o "Joe Castle",se perdonare o non dimenticare.
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Solo che mi sembrava che la tua recensione mi accusasse di essere un po'bugiarda... Forse è solo una mia impressione e la colpa è solo mia che ho frainteso tutto, quindi mi scuso ancora per questo.
Ti ringrazio per non esserti arrabbiato con me (ne avevi tutto il diritto XD) e anche per il suggerimento, ma non credo che leggerò altro di lui: il legal thriller è proprio l'unico genere lettarario che detesto XD Di Grisham non sapevo nulla e ci sono incappata involontariamente sperando in un bel romanzo...
Grazie a te per il tuo commento e ti aggiungo subito e volentieri tra gli amici.
Ciao =DDD
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E inoltre le pagine di lessico alla fine non hanno fatto altro che confondermi ancora di più!
Pollice in su comunque, perchè è una recensione ben argomentata.