Dettagli Recensione
Tre lunghissimi giorni..
Non è stato per nulla semplice finirlo, purtroppo è un romanzo che per quanto sia bello nel suo insieme, mi è risultato a tratti pesante e tedioso, a limite del logorroico. In particolare quando si perde in lunghissime e contorte elucubrazioni.
“Per chi suona la campana” è una minuziosa descrizione dei tre giorni che precedono un azione di sabotaggio, tre giorni che precedono un azione da cui dipendono le sorti della guerra civile spagnola, tre giorni di tensione, amore, amicizia e valore,dubbi e perplessità. Tre giorni in cui gli ideali e l’amore si scontreranno, giorni di scelte difficili.
I fatti sono accompagnati dall’ introspettiva di un dinamitardo idealista, Robert Jordan detto L’ Inglès,e dai sentimenti di ognuno dei membri di una banda di guerriglieri assassini e senza scrupoli che si nascondono dietro le linee del fronte Franchista. Banditi al soldo dei Repubblicani.
La descrizione dei personaggi è talmente minuziosa che Pablo, Maria,Anselmo, Augustin, Eladio, Fernando,Pilar, e Robert Jordan, ti si stampano nel cervello , impari a conoscerli e addirittura a riconoscerli per i loro comportamenti, senza che Hemingway ti debba ogni volta ricordare di chi stati leggendo. Ogni personaggio e ben descritto e caratterizzato con originalità, ma è proprio questa descrizione ossessiva che ti porta in varie occasioni quasi a dire, “basta lo lascio li “. Ma sarebbe un errore, perché il finale è intenso e coinvolgente come pochi ed è strettamente legato, ad doppio filo all’affetto che solo Hemingway, con le sue descrizioni minuziose, fa in modo che ti leghi ai membri della banda di Pablo!
Pablo:sordido individuo, crudele e infantile, controverso capo banda.
Pilar la donna del capo : Zingara idealista, un po’ la puttana dal cuore d’oro, dal carattere duro.
Anselmo: il vecchio idealista pronto al sacrificio per la causa, umiltà e saggezza.
Lo zingaro: Indolente e pigro rivoluzionario bandito.
L’ingèls : Specializzato in esplosivi, specchio della dualità del uomo, i giorni che precedono la missione lo porteranno a rivalutare la sua posizione al interno del mondo e della guerra.
Maria è come la spagna di quegli anni, stuprata, torturata e afflitta, giovane e inesperta, difesa da un gruppo di banditi vestiti da rivoluzionari.
Questi sono solo alcuni degli splendidi personaggi che si stagliano all’orizzonte di questo corposo romanzo.
Lo stile è schietto, essenziale, i dialoghi fulminei, coerenti, concreti. le descrizioni dei paesaggi precise dettagliate ti trasportano sulle montagne dove l’odore di aghi di pino, di resina e di vino stantio e sudore di cavalli fanno da cornice allo svolgersi della vicenda .
In conclusione un romanzo affascinante e intenso che però,spesso, ha messo a dura prova la mia pazienza, Un romanzo che è come una montagna, solo quando sei in vetta trovi la giustificazione alla fatica fatta per giungerci …
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Commenti
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Non voglio estremizzare la polemica, però tieni presente che la "Banda di Pablo" e di "EL- Sordo" sono banditi, non tutti i membri forse, ma motli di loro sono delinquenti sanguinari, almeno questo è il modo in cui li presenta nel romanzo, che poi lottino per un fine onorevole è un altro discorso. .
Inoltre mi sembra che l'atteggimaento adottato da Pablo quando conquista il villaggio (quindi la sfilata dei fascisti verso la rupe e tutto quello che ne consegue) non sia un atteggiamente molto umano...
Sul pesante e il tedioso ti dico che non tutto il romanzo è cosi, ma in alcuni punti è veramente logorroico e stenta a trasportarti :)
Concordo con te su tutto però il temrine Banditismo, non prevede necessariamente una situazione di stabilità, e in piu il treno che fanno saltare, dove trovano Maria, unica superstite, non è pieno solo di Fascisti, ma di gente in generale e quindi uccidono in modo bilaterale .
Poi entrando nel dettaglio (e qui la polemica forse la faccio io) se sei un ladro di cavalli rimani un ladro di cavalli guerra o non guerra, così è per strupatori, assassini e tutta la allegra comitiva di biechi individui.
Seconda nota di polemica perdonami nuovamente, i gruppi armati che operano oltre le linee nemiche, spesso sono banditi, e i motivi sono: conoscienza del ambiente, capacità di adattamento( daltronde la loro vita è sempre quella di colpire e nascondersi.Cambia il nemico non la sostanza) pochi scrupoli,profonda conoscienza del territorio in cui operano. (nascondigli, ripari di fortuna strade nascoste ecc..) e in fine azioni lampo e sabotaggi sono molto affini a rapine furti o adddirittura attentati. Purtroppo Pablo e altri sono banditi, per loro stessa ammissione, e lo sarebbero stati comunque anche se non ci fosse stata la guerra. Queste conclusioni le traggo dalle parole di Anselmo e dalle considerazioni di Robert Jordan e quindi le ho applicate al romanzo. Invece in termini piu ampi e realistici è la storia che le ha documentat,e non è certo un mio pensiero.
Voglio solo chiarire che li chiamo Banditi non per le mie ideologie politche, ma per come sono descritti e per come i protagonisti stessi li vedono.
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sono anni che mi propongo di leggerlo......prima o poi scalerò la montagna !!!