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Chi è Allan Karlsson?
Chi è Allan Karlsson?
Me lo sono più volte chiesta durante la lettura di questo romanzo, ma anche ora, giunta alla fine, non credo di essere arrivata alla risposta..
Vediamo, Allan Karlsson è un vecchietto che al compimento del suo centesimo compleanno decide di scavalcare la finestra al primo piano dell'ospizio in cui risiedeva, non senza difficoltà considerando l'età, per scappare seguendo il caso e la fortuna..
Alternando passato e presente Jonas Jonasson racconta la vita di questo simpatico e arzillo vecchietto...
2 sono le cose che rimangono costanti nella vita di Allan sia nel presente che nel passato:
1- La politica è da evitare perchè non porta mai a nulla di buono
2- non bisogna mai fidarsi dei preti e di chi non beve acquavite, e se ti capita di incontrare un prete che non beve acquavite, meglio scappare a gambe levate.
Nonostante il primo punto, la politica è ben presente in tutto il libro e posso tranquillamente affermare di aver ripassato un bel po' di storia: seconda guerra mondiale, guerra di Corea, guerra fredda.. tutto il pacchetto, insomma!!
L'assenza di una qualsiasi morale o anche solo di un po' di rimorso o pentimento in tutti i personaggi mi ha lasciato sgomenta e mi ha fatto storcere il naso in diversi punti.
Lo stile usato non è di mio gradimento. L'utilizzo della terza persona e il lessico formale quando venivano riportati i discorsi ha rallentato il ritmo di tutta la narrazione.
Devo confessare però che da circa metà libro in poi la curiosità di conoscere l'epilogo delle roccambolesche avventure di Allan mi ha conquistato e il resto è venuto da se..
Consigliato? Non saprei...
Come direbbe allan Karlsson, ognuno è libero di fare ciò che preferisce, sempre che non vi dispiaccia il contrario!!
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