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Kibbutz di sentimenti
Amos Oz racconta ancora storie delicate che incantano il lettore,perchè con un linguaggio semplice riesce ad incidere con il suo "bisturi letterario" lo scudo protettivo dei personaggi, mettendo a nudo della piccola comunità israeliana descritta, timori per il futuro, gioie e paure, tradimenti , tic nervosi, parossismi, amori magnifici o piccoli e beceri. Il Kibbutz è una comunità basata su principi socialisti di eguaglianza, ogni menbro spende le proprie abilità e capacità lavorative per il bene della Comunità. Nel Kibbutz Yekhat ci sono giardinieri, docenti, calzolai, avicoltori, bambini nati in terra di Israele e anziani sopravvissuti alla Shoah, single e coppie: tutti legati dal rispetto per la Comunità che sfama e fa crescere sani i propri membri. Non mancano i momenti di attrito, donne che tradiscono il proprio uomo, figlie che lasciano il padre per andare a vivere con il "vecchio" professore di cui si sono innamorate, giovani orfani che adottati dalla comunità con fatica si integrano imparando ad amarla ed altri che, nati nella comunità, tentano di lasciarla perchè si sentono incatenati dai suoi principi ed anelano una libertà che forse troveranno emigrando in Italia. Sembra un acquerello di Jean Francois Millet il kibbutz descritto da Amos Oz, si perchè lo scrittore israeliano ha la capacità di dipingere con le parole.
di Luigi De Rosa