Dettagli Recensione
Al lavoro, Amelie!
Questa volta Amelie Nothomb non ci vuole raccontare una delle sue bizzarre e crudeli favole.
No, qui ci parla di se stessa, del suo unico anno di lavoro alla Yumimoto, una multinazionale giapponese.
La scelta di intraprendere questo lavoro è dettata dal suo grande amore per la terra nipponica, nonchè sua terra natale.
Ma questa esperienza non sarà per niente facile. Infatti la povera Amelie in quel luogo subirà ogni sorta di umiliazione, degrado e rimprovero da parte di colleghi e superiori, svolgendo ogni sorta di mestiere: dalla contabile alla ragioniera, dalla postina alla cameriera, dall'aggiornatrice di calendari alla fotocopiatrice umana... Perfino addetta alle pulizie dei gabinetti!
La sua inesperienza di una cultura diversa da quella occidentale e dei rigidissimi usi giapponesi causeranno non pochi problemi e fraintendimenti, e i contrasti con gli altri saranno innumerevoli...
Contemporaneamente il libro descrive il rapporto di odio-amore fra la Nothomb e la collega Fubuki Mori, detentrice di una bellezza sovrumana, ma anche di un carattere altero, superbo e vendicativo, e se da una parte Amelie nutre la più profonda stima e ammirazione nei suoi confronti, dall'altra sarà continuamente compatita e "torturata" da questa aguzzina dal viso angelico....
Se prima stimavo Amelie Nothomb come scrittrice, dopo aver letto questo libro la stimo anche come donna. Infatti vive tutto ciò che ha subito alla Yumimoto con la più grande autoironia, impedendo in ogni modo alla tristezza di farsi spazio nel suo cuore, ridendo e infischiandosene di tutto il male, senza mai arrendersi e abbandonare quel lavoro... Verrà considerata perfino una minorata mentale dai colleghi, e lei stessa non smentirà quell'idea che hanno di lei, anzi, continuerà a definirsi tale al loro cospetto!
Non so come abbia potuto farcela, ma l'ammiro tantissimo per questo... Confesso che se fossi stata al suo posto, la mia già scarsa autostima sarebbe completamente crollata, avrei pianto ogni giorno abbandonandomi alla tristezza più totale e dimettendomi dopo poco tempo...
Per me questo libro rappresenta un autentico esempio di vita, un vero messaggio di speranza capace di far sorridere e di guardare il futuro in un modo migliore...
Con "Stupore e tremori" ho finalmente capito che, sia che scriva romanzi o autobiografie, Amelie Nothomb sarà sempre bravissima e che ho fatto proprio bene a considerarla la mia scrittrice preferita.
Amelie forever!
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Infatti i suoi libri li trovo tutti in biblioteca. Dalle mie parti non la conosce nessuno =(((
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