Dettagli Recensione
"Lei", la ragazza dello zoo di Berlino.
Libro letto diverse volte che mi lascia sconvolta ogni volta che sfoglio l'ultima pagina.
La sensazione che si ha per l'intero libro (o almeno per me) è quella di affogare assieme alla protagonista, di barcollare con lei e di sentirsi trascinare in questo tunnel tormentato. Sicuramente la trama che poi è come si sa' la sua biografia è avvicente nella sua tristezza. Raccontata bene, con la crudezza delle tematiche e uno stile forte, caotico e duro. Si sa già che l'autrice/protagonista non riuscirà ad uscirne mai eppure si nutre la speranza che nella prossima pagina possa afferrare l'ancora di salvezza. Il libro è terrificante perché al giorno d'oggi i tossici sono ragazzini (non tutti ovviamente) viziati, annoiati che si comportano da straccioni perché "fa figo" ma invece all'epoca il disagio era fin troppo evidente. La droga era un'altra, la gente era altra. E la droga nel caso della nostra protagonista la porta a strisciare per poter comprarsi la dose. Prostituzione, violenza, depressione. Un'infanzia brutalmente schiacciata dalle nuove necessità. E la cosa che mi ha più traumatizzata è stato il cartello che vietava ai bambini di giocare. Un altro elemento essenziale a mio parere. L'innocenza non esiste, i bambini non possono giocare. Un libro che ti fa stare male e riflettere. Assolutamente da leggere a qualsiasi età.
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La stessa che si trova anche nell'omonimo film.
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