Dettagli Recensione
Scusami, sono una bambina
Banana non si smentisce mai! I suoi libri sono delle favole di vita quotidiana.
Lo stile è sempre poetico, semplice e dolce.
Anche questa volta ha fatto uscire dalla sua penna una storia piacevole e molto rilassante.
Il fulcro di questa storia è basato sul legame madre e figlia nato dopo la scomparsa del marito/padre.
Il titolo di questo delizioso racconto è tratto dalla tipica espressione usata dai giapponesi per rispondere al telefono e deriva dalla frase “mousi masu, moushi masu”.
Passiamo alla trama.
Yoshie ha da poco perso il padre in uno strano suicidio d’amore. Proprio questo fatto la farà “scappare” da Meguro per trasferirsi in un minuscolo appartamento nel colorato e caratteristico Shimokitazawa, un piccolo quartiere di Tokyo.
Proprio mentre la sua vita stava prendendo una piega diversa la madre le bussa alla porta e decide di convivere con lei.
Insieme scopriranno il piacere delle cose semplici, come una dolce granita o la fresca insalata.
I piccoli piaceri della vita le farà pian piano rinascere.
Eppure le cose non sono del tutto cambiate.
Yoshie continua ad avere molti incubi durante i quali non smetterà di urlare “Moshi moshi?? Moshi moshi???”.
È una storia dolce, delicata, intensa, nella quale l’amore, l’odio e l’amicizia si intrecciano piacevolmente per costruire un racconto scorrevole e delizioso.
Cosa aggiungo? Buona lettura!
“Non appena pronunciai il suo nome, le lacrime presero a scendermi copiosamente”.
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