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Parole sulla sabbia
 
Parole sulla sabbia 2012-09-10 06:52:24 Foschia75
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    10 Settembre, 2012
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Il dolore o la vita?

Dimmi che libro leggi e ti dirò chi sei....
Perché vengo attratta da libri dove si narra di dolore e perdita? Forse per cercare delle risposte a ciò che si agita dentro, nel più profondo? O forse perché una certa forma di masochismo mi spinge verso una qualche forma di consolazione? Qualunque "vocina" mi abbia spinto questa volta, sono contenta di averla ascoltata perché ho letto un bel libro, carico di sensazioni e stati d'animo forti e costru-distruttivi. Se ci dovessimo soffermare sulle trame dei libri scritte sulle copertine, molti rimarrebbero ingiustificatamente nelle librerie.... questo è uno di quei casi. L'ho letto in meno di ventiquattr'ore, perché già dai primi capitoli ho intuito che c'era di più. Intanto l'ambientazione è irresistibilmente struggente. Un'isola in mezzo all'oceano, un faro con il suo cottage in pessime condizioni e gli abitanti che costituiscono una sfida per la protagonista. Ciò che la porta sull'isola, è la fuga dal dolore e dalla triste realtà di aver perso le persone che ama, quindi tutto. Ma una donna giovane, con ancora tutta la vita davanti, può gettare la spugna e far trascorrere il tempo senza reagire in qualche modo? NO! Siamo nate per reagire, per dare un colpo di reni e risollevarci da sotto il peso del dolore.... solo che a volte non ci rendiamo conto che, per quel sano colpo di reni, ci vuole in realtà una leva che noi non riusciamo a vedere, ma c'é. E' dentro di noi. E' necessario un evento perché quella leva si attivi e ci dia la forza di risollevarci. E come tutte le donne geneticamente plasmate "combattenti" anche Abighail troverà su questo pezzetto di mondo, il suo nuovo posto. Non senza pochi ostacoli terapeutici! Ostacoli costituiti dagli abitanti del posto, che al suo arrivo sembrano più statue monolitiche che persone civilizzate. E' normale che una "straniera" venga trattata come un'aliena da chi vive in una comunità così ristretta. Ma molti come lei, hanno perso una parte importante di loro, e in qualche modo sono riusciti ad andare avanti. Guardandosi intorno, Abby si renderà conto che non è la sola a dover cercare di non essere soppraffata dal dolore; imparando a non commiserarsi, imparerà ad andare avanti e a trovare il suo posto a Chapel Isle.
Messaggio recepito!!!
Ci sono cose che la gente ha il diritto di NON dimenticare, ma ha il dovere di superare.

E' come servire due padroni.
Hai il dolore e hai la tua vita. Tocca a te scegliere chi servire.

L'autrice è riuscita magistralmente a farmi percepire il tormento della protagonista, la sua battaglia interiore e anche l'ambientazione è descritta talmente bene da darti quel senso di malinconia e inquietudine. Quel faro sarà la leva che le permetterà di dare il colpo di reni e ricominciare.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ha voglia di sentirsi in balia delle onde ma con un faro ad illuminare la notte....
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Commenti

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bellissima recensione... complimenti!!! mi hai emozionato... tutti abbiamo un 'dolore dentro' contro cui dobbiamo lottare anche tutti i giorni per non esserne sopraffatte!
lo leggerò sicuramente...

10 Settembre, 2012
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Splendida recensione.....molto intima, profonda, vera.....complimenti!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
10 Settembre, 2012
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Concordo bella recensione, il titolo e' gia' nella mia ld da un po' :-)
@tutti: su questo libro avevo letto pareri discordanti e voti non tanto alti....si sa che la lettura è molto soggettiva e che un libro si presta a innumerevoli interpretazioni, non è un capolavoro, ma un elogio alla capoarbietà femminile davanti al dolore!!!
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