Dettagli Recensione
l'Eleganza del ricio
Il libro dimostra la cultura dell'autrice che non ce la risparmia di certo, anzi la esibisce con dovizia ed un cero snobismo. L'idea di due voci narranti, due donne, di età diversa ed estrazione sociale differenti, potrebbe funzionare, ma l'autrice non ha ritenuto necessario cambiare tono o linguaggi ( a meno che non sia dovuto alla traduzione), perciò, la portinaia parla , si esprime, ragiona come la bambina. Non si gusta, perciò, lo svolgersi parallelo della storia, nè la differenza dei punti di vista (anche se portinaia e bambina sono delle "rivoluzionarie") Il meglio, per quanto improbabile, è il signor Kakuro che rappresenta un outsider (personaggio necessario perchè proveniente dal "fuori" e da altra cultura, per poter apprezzare le due devianti.
Banalissima la conclusione, con la provvidenziale morte della filosofa e la nascita della potenziale suicida che ha trovato (ma quale?) una ragione per vivere.