Dettagli Recensione
Leggerezza
Molte cose vengon dette, eppure.... eppure sento di non aver imparato nulla.
Non ho un'idea chiara neppure su quello che mi sto cingendo a scrivere in questa recensione, perchè questa lettura ha trattato vagamente di molto, ma in realtà non mi è rimasto impresso un granché.
Andiamo con ordine: cioè che svilisce il libro, a mio avviso, è la tecnica narrativa. L'alternanza fra saggio filosofico e romanzo non mi ha incuriosita, anzi, la sentivo come un ostacolo! Quando la storia diventa interessante, e desidero saperne di più sulle vicende dei personaggi, ecco che arrivano a raffica digressioni filosofiche che, seppur interessanti, si frappongono tra me e il filo logico del racconto (mi è capitato di dimenticare episodi che ho dovuto ricontrollare in seguito).
Lo scopo del romanzo mi è quindi ignoto, o posso solo supporre: i personaggi con le loro storie sono solo dei mezzi di cui Kundera si serve per la sua spiegazione: leggerezza-pesantezza, anima-corpo. Non ho apprezzato il metodo con cui spiega ogni situazione: mi si spiega dettagliatamente la ragione di alcuni comportamenti, il perchè delle scelte, mi si spiegano persino i sentimenti e si enuncia una conclusione. Non lascia parlare i fatti, mentre avrei preferito utilizzare la mia personale intuizione.
Il mio istinto, però, si è legato irragionevolmente ad alcuni particolari che mi hanno reso questo romanzo indimenticabile. In Primis, la figura di Tereza. E' un'eroina romantica, appare con Anna Karénina in mano (libro che è restato nel mio cuore), ama con passione Tomas, nel contempo detesta sé stessa così simile alla madre... Un personaggio unico che non si può non amare. Anche Tomas mi è caro, sebbene non capisca come possa non stancarsi mai delle sue scopate (donne giovani, brutte, strane...) e non riuscire ad apprezzarne UNA SOLA. Ama davvero Tereza? Non saprei. Non so come possa amarla, o cosa intenda allora per amore. Ero dal parrucchiere quando ho letto della morte del cane Karenin, e mi sono sentita così stupida a singhiozzare in pubblico, guardando il mio viso riflesso nello specchio. Finalmente qualcuno concorda con me nel tenere un maiale come animale addomesticato ^*^ Mefisto!
Non esiste nessun Ess muss sein, tutto è assolutamente casuale. Casualmente mi sono imbattuta in questo libro, la leggerezza.
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