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Quella sera dorata
“Perché ci eccita tanto viaggiare, andare lontano? Per quello che ci lasciamo alle spalle o per quello che troviamo”?
Delicatezza: questa parola potrebbe riassumere efficacemente il romanzo di Cameron “Quella sera dorata”. L’autore tratteggia, con grande bravura,una storia molto intimista che vede la maturazione del protagonista, il suo confronto con un mondo nuovo e la conquista di una rinnovata consapevolezza; tutto questo attraverso le sfumature dell’animo , i silenzi , la scelta delle parole e il tono con cui sono dette.
Omar, ventisette anni, lavora come dottorando presso l’università. Ultimamente la sua carriera si è un po’ arenata , così come, soprattutto, la sua voglia di vivere. I giorni si trascinano uguali nell’irresolutezza e nel dubbio. Spinto dalla (terribile) fidanzata, il ragazzo si risolve a dare una svolta alla sua vita decidendo di scrivere la biografia di uno scrittore scomparso, Jules Gund. Per poterlo fare, tuttavia, gli occorre il consenso dei familiari di Gund, che decide di incontrare di persona. Comincia così il suo viaggio alla volta di un paesino sperduto dell’Uruguay, dove lo attendono una famiglia e un mondo anni luce distanti dal suo.
Un luogo dove il tempo si è fermato.
Un silenzio carico di parole non dette.
Sarà proprio il timido Omar a scuotere queste atmosfere un po’ stantie, pur con i suoi modi garbati; a poco a poco egli vincerà la propria abulia, scoprendo dentro sé capacità e risorse che non credeva di avere. La polverosa vita della famiglia dello scrittore sarà letteralmente scossa da questo improvviso visitatore, che rimetterà in gioco vicende e sentimenti volutamente seppelliti e cacciati con forza nel dimenticatoio. In questa vicenda anche Omar cambierà profondamente, riuscendo a far emergere la sua personalità e a vincere le sue mille esitazioni .Seguirà la propria strada e non , per la prima volta, quella tracciata da altri.
Le atmosfere e le ambientazioni ,magistralmente delineate dall’autore, sono un riflesso dei sentimenti suoi e degli altri personaggi. L’Uruguay , con il suo silenzio e la sua pace, fa da cassa di risonanza e amplifica il sentire dei personaggi.
Ho apprezzato molto la finezza psicologica con cui sono ritratte le varie figure del romanzo, soprattutto i dialoghi, mai banali e vividissimi, che occupano buona parte del libro.
E’ un romanzo che si legge d’un fiato, gradevole e scritto con garbo. Benché non ci siano passioni violente o sorprendenti colpi di scena, ci si innamora davvero di questa figura di ragazzo gentile , che si riappropria della sua vita e dei suoi sentimenti con la stessa levità con cui si stava lasciando andare.
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Commenti
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Ogni tanto cerco di seguire le tue liste di desideri nella tua biblioteca dall'altra parte, ma non riesco a starti dietro... eppure certi titoli li vorrei leggere anch'io...:)))))))
A)studiare di più per la tesi
B)accendere un mutuo alla Feltrinelli.dici che posso?
@Grazie Alessandro!!Sei sempre carinissimo.Aspetto una delle tue splendide recensioni.
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non ho ancora letto nulla di Cameron.....