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Lolita
 
Lolita 2012-08-20 14:09:14 Artemisia*
Voto medio 
 
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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Artemisia* Opinione inserita da Artemisia*    20 Agosto, 2012
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UN UOMO E LA SUA NINFA


Quest'opera somma mi ha insegnato che la passione non è sempre sinonimo di amore travolgente tra due adulti. Quest'opera mi ha insegnato che la passione, l'amore, il profondo legame che si può creare tra due persone, va ben al di là delle regole della società, della moralità, di quella che noi chiamiamo "normalità" (che poi per citare Pirandello...qual è la differenza tra normalità e anormalità?).
Lolita è una storia conturbante che a ragione riceve disapprovazioni più o meno ferree a causa della tematica scabrosa che affronta, tuttavia rileggendo tra le righe il racconto che Nabokov crea nei panni dell'imputato H.H. non si può che affezionarsi a quest'orribile uomo, a questo seducente e decadente stupratore che veste gli abiti di padre nei confronti di questa bambina/donna.
Soltanto se la si guarda attraverso gli occhi di Humbert si può continuare a leggere la storia di Lolita.Soltanto attraverso la fuorviante deviazione di Humbert si può provare pietà per quell'abominio e per quell'amore calpestato. Soltanto se seguiamo la narrazione addentrandoci nei ricordi del professor Humbert comprendiamo che Lolita non è che uno specchio di quel primo grande amore che si è franto nel cuore del protagonista. Uno specchio distorto, come quelli dei Luna park, perchè Humbert non è più il ragazzo sedicenne innamorato della fanciulla. E' un uomo cinquantenne che s'innamora appassionatamente come un sedicenne. E forse chissà l'ultimo rifiuto di Lolita è quello che uccide davvero quel ragazzo innamorato di un tempo.

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Commenti

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"seducente e decadente stupratore" .................e di bambini??????
e dai 'sti pedofili, poveracci! in fondo, che male fanno... hanno un cuore infranto in gioventù...
e se si fanno i nostri figlioletti, che male c'è? Sono cinquantenni che si innamorano appassionatamente come sedicenni...
:(((((((((((((((((((((((((
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C.U.B.
21 Agosto, 2012
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Io a Humbert non mi sono proprio affezionata anzi... Ho gia' fatto fuori anche il libro!
In risposta ad un precedente commento

24 Agosto, 2012
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Io l'ho letto come un racconto, come il romanzo di uno dei migliori autori del Novecento. Se lo vogliamo leggere come un fatto di cronaca nera credo che sia inutile tuffarci in una lettura di 300 pagine, è sufficiente aprire un qualunque quotidiano o ascoltare il telegiornale. Ho espresso il mio parere su un personaggio fittizio che è stato descritto, secondo me, come un "seducente e decadente stupratore", non ho detto che appoggio la pedofilia. Credo che nel momento in cui ci si trova davanti ad un racconto di tal genere, se lo si vuole comprendere fino in fondo (e apprezzare obiettivamente), bisogna abbandonare le norme morali ed etiche su cui si fonda la nostra società ed andare un pò oltre, senza pensare ai proprio figlioletti, ai cinquantenni, ai pedofili... Con ciò non mi permetterei mai di dire che lei non ha ragione, non appoggio di certo la pedofilia. Semplicemente quando leggo un capolavoro come Lolita, o come Anna Karenina, o come L'animale morente, non penso a cosa è giusto e a cosa non è giusto secondo le regole della mia società (è risaputo infatti che in tempi molti antichi, come ad esempio nell'antica Roma e nell'antica Grecia, i rapporti omoerotici uomo-ragazzino era più che leciti), mi lascio andare all'impeto dell'autore e del protagonista.

06 Marzo, 2019
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Humbert non è un cinquantenne, ma trentasettenne per l'esattezza. Non che ciò giustifichi qualcosa, ma solo per la precisione.
Ancora non ho finito la lettura ma sento anche io empatia verso di lui ma anche per Lo, che nonostante abbia preso già prima di Humbert strade sbagliate era comunque fortemente scossa dalla situazione. Inizialmente abbandonai la lettura proprio per questa caratteristica: Nabokov ti rende partecipe, nel bene o nel male sei lì con lui e Lo, con i sui pensieri, interagisce con il lettore non appena sente che lui si sia un po' messo in disparte e quindi mi sentivo parte di questo abominio verso il quale ovviamente provavo disprezzo. Ma poi dopo qualche anno l'ho ricominciato con una lettura più consapevole e devo dire che sono in grado a tenermi di parte dai pregiudizi e mi gusto la lettura e tutte le motivazioni che stanno dietro a lui e a lei e alla società intera. Perché nessuno è intervenuto in fin fine, tutti colpevoli come dice Dostoevskij.
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