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La casa del sonno
 
La casa del sonno 2012-08-14 17:35:35 LucaA_
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
LucaA_ Opinione inserita da LucaA_    14 Agosto, 2012
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Mirabolante intreccio

Leggendo "La casa del sonno" di J. Coe credo di poter dire di essere penetrato entro un mirabolante intreccio narrativo, il quale riguarda uno stralunato ed eterogeneo insieme di personaggi. Tale intreccio, oltre che intrappolare il lettore nella ragnatela degli eventi, permette di interrogarsi sul significato e l'importanza dell'elemento che funge da filo conduttore dell'intera vicenda: il sonno.


La peculiarità del libro è l'alternanza tra i capitoli. Infatti, i capitoli dispari sono ambientati per la maggior parte negli anni 1983-84, mentre quelli pari nelle ultime due settimane del giugno 1996. Questa scelta è interessante, particolare e fuori dagli schemi.

L'enorme, grigia, imponente e poco incline all'insediamento umano Ashdown, secondo i diversi periodi di tempo narrati, si trasforma da dormitorio per studenti a una clinica per pazienti affetti da malattie del sonno. Tale edificio rapresenta uno spazio chiuso importante nella vita dei personaggi in entrambi i periodi di tempo narrati. I protagonisti, dopo essere stati studenti, diventano adulti più o meno segnati interiormente dagli avvenimenti, gli equivoci, i tormenti, i desideri, le ossessioni che hanno avuto da giovani.
Tra i personaggi prinicipali abbiamo: Gregory, ossessionato dal sonno, le sue fasi e dalla gente che dorme; Terry, grandissimo appassionato di cinema, i cui sogni rappresentano la parte più pura della sua vita, essi "surclassano le facoltà inventive del più fertile, provetto e tenace fantasista" tanto che da sveglio cerca di ricordarli ad ogni costo; Veronica, lesbica femminista appassionata di teatro; Robert, ragazzo inquieto che cade in un "coma romantico" per via di Sarah; Sarah, appunto, personaggio centro di tutto l'intreccio che non riesce a distinguere i sogni dalla vita reale.


Il libro è originale e ingegnoso e l'autore è bravo a narrare con sottile ironia le problematiche e le incongruenze della vita dei personaggi.
Forse le nevrotiche complessità che attanagliano i personaggi rendono il libro a tratti poco piacevole. Tuttavia, leggendo "La casa del sonno" in me è rimasta l'idea di un libro che potrei paragonare a un complicato puzzle, che ha come pezzi gli eventi narrati. Lo scrittore si è divertito a passarmi i pezzi in un ordine molto sparso, ma onesto e logico: e io l'ho apprezzato.

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