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Una maschera trasparente
''E gli atei?''
''Quelli mi annoiano perché parlano sempre di Dio.''
''E lei che cos' è, in conclusione?''
''Io sono un clown.''
(''Opinioni di un clown'' Heinrich Boll)
Essere un clown non è facile; non sai mai chi sei, l' uomo sotto il trucco o la maschera che ti sei creato da solo.
Il signor Schnier è il protagonista di questo libro. Professione: clown, cioè un comico che non paga tasse per la Chiesa. Dopo aver sfiorato il successo eseguendo spettacoli in giro per l' Europa, perde la moglie Maria, scappata con un cattolico, e quindi tutto il suo mondo.
Una storia di particolari incentrata soprattutto sull' amore-odio che si interpone quando pensa alla ex moglie. Molto spesso.
Il fallimento per un uomo è la cosa peggiore. Sentirsi morto, senza l' appoggio della tua vita, senza valere nulla, senza voler vivere se non per vendicarsi della perdita dell' amata. Amava il suo lavoro, si definiva un' artista, ma adesso nulla.
Il romanzo è incentrato sulla lontananza di Maria, sui ricordi indissolubili di un clown che ancora ama la sua donna. Una storia triste ma scorrevole, un attacco alla Chiesa cattolica, neanche troppo celato da allegorie.
La caratteristica che colpisce dell' intero libro è il notare del protagonista qualsiasi imbarazzo che si cela dietro le persone, quel diventare rossi in viso che è lo sfogo di parole non dette che però fuoriescono sotto forma di colore in volto.
Il nostro clown si definisce un' artista,è orgoglioso di quello che fa, ma questa insistenza sulla vergogna mi fa pensare a una consapevolezza ulteriore: il clown è una maschera, l' uomo al di sotto di essa, sotto il bianco del trucco, forse molto spesso arrossisce di un fallimento, della compassione del pubblico per un uomo fallito.
La maschera cela agli altri, non a se stessi.