Dettagli Recensione
458 pagine di sogno ad occhi aperti
Dire che Erin Morgenstern ha un bello stile è riduttivo. Non è un'autrice, è una poetessa che si è cimentata nel mondo della prosa. Sa descrivere tutto in modo da farlo sembrare un sogno, rende il lettore (così come gli spettatori del circo) partecipe di ciò che accade tra i tendoni.
Il circo, secondo gli scopi dell'autrice, doveva essere circondato da un alone onirico e al tempo stesso di mistero, ed è stato l'effetto ottenuto. Molta cura nei personaggi, soprattutto quelli secondari. Mi è piaciuto anche il fatto che non vi fosse solamente una trama principale, ma anche qualche subtrama: Bailey, il ragazzino che vuole fuggire dalla sua vita, l'amore non corrisposto di Isobel... e tanto altro.
Forse però le trame secondarie hanno ricevuto uno spazio un po' troppo abbondante, in quando della storia d'amore tra Marco e Celia, alla fine, non si parla granché. Il romanticismo incomincia da più di metà libro, e si protrae a spezzoni. Non mi ha coinvolta più di tanto, ma fortunatamente gli altri elementi del romanzo erano impeccabili e ciò mi ha reso la lettura piacevolissima.
Ci si affeziona ai personaggi, io per esempio mi sono innamorata dei due gemellini. E, infine, secondo me è un libro che, nonostante non sia certo un capolavoro come Harry Potter (il libro è stato paragonato alla saga molte volte) merita davvero e non si dimentica.