Dettagli Recensione
sogni, incubi e ossessioni
La particolarità più accattivante de “La casa del sonno” sta in due elementi: nel gioco di rimandi temporali e nella tematica delle problematiche del sonno, affascinanti e ancora poco conosciute.
Il testo presenta una struttura narrativa un po’ complessa, con i capitoli dispari riferiti al passato, e quelli pari al presente. Questo “sfasamento” temporale, ammetto, disorienta, specialmente all’inizio; tale tecnica riesce, però, a dare un assaggio del clima di smarrimento che pervade il romanzo. L’autore ordisce un continuo intreccio passato-presente in cui il sonno, o la sua mancanza, hanno un ruolo decisivo; a seconda dei personaggi esso viene visto come un’alternativa alla realtà, un’ ossessionante perdita di tempo, o, ancora, come un mondo non ben distinto dalla veglia, e sconfinante con essa. Il tutto crea un’atmosfera stralunata, con figure che si ritrovano o si rincorrono negli anni, modificando le proprie esistenze in funzione di equivoci, sogni, tormenti ricorrenti.
Due sono le fasi temporali della narrazione : il 1984 prima e il 1996 poi. Al centro della vicenda vi sono un gruppo di studenti universitari , diventati ormai professionisti dodici anni dopo. Il tempo porterà a un’evoluzione nelle loro vite, ma alcuni nodi non risolti della loro personalità, presenti in nuce già nel loro periodo universitario, riaffioreranno prepotentemente nel periodo successivo. E il sonno, in tutto questo, gioca un ruolo quasi da protagonista: rimescola le carte, confonde realtà e sogno, crea disguidi e comici equivoci.
Coe è davvero bravo nel tenere le fila di quest’ordito , in cui tutto ha un suo riscontro temporale preciso, dando al lettore l’idea di un mosaico narrativo che, via via, si fa più nitido e chiaro.
Ci sono passaggi molto spassosi, con alcune figure delineate al limite del caricaturale, che riescono davvero a strappare una risata amara; tuttavia altre, a mio parere, risultano meno approfondite, sono più funzionali alla storia che dotate di vita propria. Per i miei personalissimi gusti tali figure sono un po’ troppo carenti di intensità emotiva e di configurazione psicologica; le ho avvertite troppo fredde e distanti.. E’ molto interessante, tuttavia, la visione del sonno e dei suoi meccanismi; esso ,nel romanzo è quasi come un rituale che scandisce le esistenze e le modifica. Attuali e metaforiche, le varie problematiche dei personaggi riescono a creare un’atmosfera onirica e surreale, dove nulla è scontato, fino alla fine.
Sicuramente una trama originale, a tratti esilarante, ordita con ironia e ingegno; nutro un po’ di perplessità solo sul lato più “umano” della vicenda .
Nel complesso, l'ho trovato un libro gradevole, con qualche riserva sulla descrizione dei personaggi.
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