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IL LAMPO SERPENTINO DI UN ISTINO
Il titolo del romanzo di Hollinghurst fa riferimento a un trattato di estetica del 1753 di un pittore inglese Hogarth, nel quale il “bello ideale” coincide con la “linea serpentinata”. Ed è proprio “il lampo serpentino di un istinto” a connotare lo stile di vita ossessivo di Nick e dell’ambiente alto borghese del quale egli,compagno di università del figlio di un deputato Tory, si trova ad essere ospite: la linea serpentina è un miraggio, un vicolo tortuoso, un fantasma che appare e scompare, e di cui tutti i personaggi del libro e lo stesso scrittore sono, in misura più o meno consapevole, vittime. Nick, il protagonista, giovane letterato, aspira a tradurre le sue esperienze di vita nello stile elegante, tutto volute ed intarsi, del suo ammirato maestro, Henry James, e lo stesso Hollinghurst, fedele alle prospettiva del suo eroe, adegua il modo di scrivere a quello del grande scrittore americano. Tuttavia fra la realtà e le aspirazioni nobilitanti dell’arte c’è uno scarto, sforzarsi di colmarlo porta a una perenne frustrazione: i quadri d’autore e i preziosi arredi della prestigiosi dimore aristocratiche fanno da beffardo sfondo ai sordidi esperimenti nel sesso promiscuo, nella droga e nei cinici intrallazzi politici. Siamo infatti nella Londra degli anni 80, quelli dell’Aids, delle speculazioni finanziarie, ben simboleggiati nel libro dalla Thatcher: idolatrata dalla ricca borghesia, la Lady di ferro fa la sua epifania di goffa dea senza carisma a una festa e danza con Nick. Ammaliato dai bagliori dell’alta società Nick, novello Proust, si trova a condividerne i riti mondani, i vizi nascosti e le bassezze umane: egli è troppo coinvolto, per essere giudice degli smarrimenti emotivi ed esistenziali che egli stesso prova. Il ritratto d’ambiente minuzioso viene filtrato pertanto da un sensibilità estremamente permeabile agli stimoli erotici, sentimentali ed estetici: la scoperta dell’amore con Leo e della libertà sessuale, la sofferta relazione con il bellissimo e autodistruttivo Wani, la problematica amicizia con la depressa Catherine e con la famiglia di lei, gli fanno scorgere la “doppia curva della bellezza” in sé e negli altri. Nel percorrerla alcuni si fermano a metà e si perdono, altri vanno fino in fondo, si salvano, e all’angolo di una strada illuminata dalla luce del crepuscolo ne riconoscono l’ombra evanescente.
Indicazioni utili
Affiora anche il tema dell'omosessualità e dell'Aids.