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Il destino di Santiago
Cosa succede quando la penna di Marquez prende in prestito una storia di cronaca nera e la racconta al suo pubblico ?
Ne nasce un romanzo tremendamente intenso, dove i colori, i profumi ed i sapori del Caribe abbracciano un microcosmo reale e magico al tempo stesso, teatro di una vicenda tragica e dolorosa, in cui le tinte fosche sfumano man mano nei colori sfaccettati e cangianti dell'allegoria.
L'omicidio di un uomo innocente viene premeditato con lucidità e senza veli; in paese sembrano saperlo tutti, tranne il diretto interessato. Nessuno alza un dito, nessuno dice una parola, nessuno si oppone; siamo al cospetto di un cieco destino o ad un episodio di follia collettiva?
Comprendiamo presto che l'intento di Marquez è quello di astrarre dal puro caso di cronaca per raccontarci la sua visione del mondo e della vita.
La vita è passione, onore, orgoglio, felicità, vigore, ma anche dolore, incomprensione, fatica, morte.
Il confine tra il bene e il male, tra giustizia e ingiustizia è sottile e talora sottratto alla volontà dell'uomo; anzi spesso l'uomo rischia di trovarsi in balia della sorte, cadendo vittima inerme di un fato avverso.
Parole taciute, azioni non compiute, luoghi sbagliati possono determinare il destino di un uomo.
Un romanzo straordinario, in cui l'autore coniuga la brevità del racconto ad una carica narrativa irresistibile; la storia si intreccia e si complica sfociando in un vortice di punti di vista, di opinioni discordanti, di testimonianze che tengono il lettore sulle spine fino alla chiusura.
Il lettore è interdetto e allibito di fronte a questo spaccato di umanità, che Marquez dipinge magistralmente, mescolando la serietà all'ironia, la disperazione alla serenità come solo lui riesce a fare.
Ancora un racconto dominato dai contrasti: l'amenità dei luoghi con il loro scorrere lento della vita, diviene teatro di un gesto turpe e sconsiderato, dettato da una furia cieca.
Il contrasto più stridente sembra nascere dall'epilogo: quando oramai il pubblico pensa di aver compreso la causa di questa morte, l'autore riesce a far vacillare ogni certezza.
Quale mano ha ucciso veramente Santiago?
La vendetta, l'omertà, l'ignoranza? O semplicemente il fato?
E' insito nella natura umana cercare dei punti fermi e delle risposte, ma non è sempre dato trovarne.
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Commenti
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Che voglia avrei di leggere qualcosa di suo, peccato io debba centellinare i suoi titoli, me ne sono restati cosi' pochi...
ho terminato ieri Dell'amore e di altri demoni, ma devo dire che Cronaca di una morte mi ha colpito molto di più. o meglio , mi ha fornito più elementi su cui riflettere.
Un grande autore !!!
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