Dettagli Recensione
Le persone sono paesi
Nel bene o nel male i libri della Nothomb non lasciano indifferenti. Sono libri diversi, spiazzanti, così poco convenzionali da attirare su di loro grandi elogi o grandi critiche. Io non sono un'esperta di questa autrice, è solamente il suo secondo libro che leggo, e il primo, ahimè, non mi era piaciuto per niente. "Una forma di vita" invece devo dire che mi ha abbastanza colpita. E' redatto in prima persona dall'autrice stessa, la protagonista è lei, e non si capisce bene se la storia che sta raccontando è un qualcosa che le è davvero accaduto oppure no. Romanzo o autobiografia? Storia vera o finzione? Nessuna di queste ipotesi. Il libro è un ibrido puro, composto da realtà e menzogne; momenti di lucida riflessione si alternano ad assurde risoluzioni. Insomma... in sole 128 pagine si assisterà ad una storia decisamente particolare che è riuscita a destare il mio interesse: il rapporto epistolare tra l'autrice del libro e un soldato americano obeso, che fa dei suoi 130 chili di troppo una quasi virtù. Tra filosofeggiammenti sulla necessità di strafogarsi e sulla vita in generale la narrazione procede bene, incuriosisce e stupisce. Giunta alle ultime pagine avrei avuto voglia di un finale ad effetto, pensavo e ripensavo a come l'autrice sarebbe riuscita a trarsi d'impaccio e concludere questa strampalata vicenda. Purtroppo invece mi sono ritrovata dinanzi ad un non-finale, che mi ha lasciata alquanto perplessa.
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