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Recensione d'addio
Questa è l'ultima recensione che scriverò per quanto riguarda un libro di quest'autrice.
Perchè ormai è ufficiale: io e Joyce Carol Oates non andremo mai d'accordo. Niente da fare, io e lei non ci siamo mai piaciute.
Questo è il terzo libro che leggo di lei ed è stata anche una terza delusione.
Quando leggo troppi libri di fila di uno stesso autore che si rivelano deludenti, allora mi sorgono dei dubbi. C'è qualcosa che non va. Significa che non fa per me.
"La ragazza tatuata" per me è perfino più brutto dei primi due della Oates che avevo letto. E' l'ultimo libro che per ora ha scritto e leggendolo volevo darle un'altra possibilità, in quanto i primi che ho letto erano stati scritti molti anni prima e con questo speravo in un piccolo cambiamento... E invece no.
Partiamo dal senso del macabro e dalla violenza continuamente ridondanti: sono talmente gratuiti e piazzati in modo totalmente ripetitivo, forzato e casuale, che non lasciano niente di piacevole. Solo un profondo disgusto e una vaga sensazione di vuoto e di blocco dello scrittore: cara Oates, non sapevi che scrivere e allora ci aggiungi l'ennesimo omicidio, lesionismo fisico o psicologico o volgarità verbale? E la trama dove l'hai lasciata? In un romanzo di questo genere queste cose stonano un pochino, se troppo citate.
Per non parlare delle prime cento e passa pagine di questo romanzo: si perdono totalmente nelle interminabili e poco interessanti turbe mentali del professore protagonista sul matrimonio, la convivenza, il fidanzamento, l'assistenza lavorativa.... All'inizio sono anche costruttive e delineano bene il personaggio, ma dopo un po'annoiano e fan proprio venire voglia di chiudere il libro!
Alla vera e propria trama si arriva dopo una vita, anche se le aspettative non vengono soddisfatte: il rapporto che si sviluppa tra il professore e la sua assistente è....inspiegabile!
Lei all'inizio lo odia (e allora perchè diamine si fa assumere da lui?) poi lo ama, poi lo riodia, poi lo riama, poi lo lascia, poi ritorna da lui...
Una sola parola per dire il tutto! Boh! Nemmeno un romanzetto rosa di ottava categoria ha una trama simile!
In conclusione: addio cara Oates! Sono caduta già tre volte nei tuoi tranelli tutti uguali, ma ora basta! Non mi freghi più!
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Commenti
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Io quando l'ho scoperto ho avuto un mancamento...
Come si fa a dare il Nobel a una scrittrice di pseudo-horror? Non me ne vogliano i suoi fan, ma io proprio non riesco a farmela piacere...
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