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Delitto e Castigo
 
Delitto e Castigo 2012-07-24 13:45:22 il_viso_accadde
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il_viso_accadde Opinione inserita da il_viso_accadde    24 Luglio, 2012
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Pregiudizi avvilenti

Diversamente da come è solito fare, in questa recensione non voglio parlare di trame, personaggi, focalizzazioni o altro. La inizierò, invece, mandando con molta pacatezza a quel paese tutte quelle persone apatiche e amorfe che, oltre a non prendersi la briga di leggere dei romanzi impegnativi, cercano in tutti i modi di demoralizzare chi avrebbe voglia di farlo. Se fossi rimasto ad ascoltarle, probabilmente adesso starei ancora sfogliando i libri per la fascia di dodici anni. I romanzi dei grandi autori stanno diventando quasi dei tabù, perché si evitano a tutti i costi linguaggi ostici e trame noiose. Io stesso, appena ho letto il titolo in biblioteca, ho associato Dostoevskij a "mattone", ma non per esperienza, perché avessi letto "L'idiota" o altro, bensì per sentito dire.
Non ha senso limitarsi alle letture "commerciali", quando con un minimo di volontà si possono affrontare i classici, cioè, ricordo, quei romanzi che addirittura sono stati elevati a modello, riletti dopo decenni, secoli e millenni! Non sono le copie vendute a determinare la qualità di un romanzo!
In conclusione, se volete voglia di un bel libro, leggete "Delitto e castigo" e fregatevene di quello che dicono gli altri. Non bisogna pensare che affrontare Dostoevskij sia un'impresa impossibile, e ancora meno credere che chi ne ha il coraggio sia un masochista!

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Commenti

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Ben detto!:) Anche perchè, per colpa di questa sorta di pregiudizio, si finisce col privarsi non soltanto di grandi opere immortali per la loro veridicità e genuinità, ma anche di consigli ed insegnamenti incondizionati che è ormai difficile riscontrare in un libro per così dire moderno.
Non che io voglia denigrare la letteratura contemporanea; c'è del buono anche in questa, e sono convinta che anche nei secoli precedenti si facessero di queste distinzioni qualitative. Personalmente però tengo moltissimo a dire che il piacere della vera lettura, quella volta ad approfondire il desiderio stesso di profondità, mi è stato trasmesso proprio dai cosiddetti 'classici'.
Sarà forse per via di una integrità che oggi viene purtroppo un po' surclassata dalla preferenza di privilegiare la forma al contenuto; ma anche questo è solo un discutibile aspetto della letteratura contemporanea che non deve fare di tutta l''erba un fascio! :)

24 Luglio, 2012
Ultimo aggiornamento:
24 Luglio, 2012
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Bravo! I veri libri sono i classici...questi che troviamo tra le novità in libreria ne devono fare di strada...e con essi i loro autori. Oggi tutti si improvvisano scrittori, poeti o altro ma la gavetta? La preparazione? Non ti accorgi che i filoni e i movimenti letterari sono tutti terminati un secolo fa? Adesso c'é il nulla tranne per qualche penna di valore. Solo letteratura commerciale ...sarà anche carina ma tra vent'anni cosa ci ricorderemo?
Esatto, è quello che critico anche io. Come se "Diario di una schiappa" lo si leggerà anche tra cent'anni. Comunque "mio caro"... Il nome da me usato è un'anagramma, però pensavo fosse intuibile lo stesso che fossi un maschio. Grazie ;)
Concordo in pieno, bel commento :)
In risposta ad un precedente commento

24 Luglio, 2012
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scusami....caro!!! ovviamente non mi sono soffermata su questo, la discussione era molto interessante; andrò a punirmi col metodo Jacopone da Todi. Ciao ;-)
Be', è meglio non fare troppa pubblicità ai libri dei grandi maestri, altrimenti non se ne troveranno più nei mercatini a 1 euro ciascuno :-)
E poi alla fin fine chissenefrega, peggio per chi non li legge.
Ahah, hai ragione :)
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