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Il sorriso di Brubaker, il sorriso dell'India
Tutto sommato un ottimo libro, ben 1184 pagine che scorrono velocemente, appassionano, indignano e che in qualche occasione fanno riflettere.
E' come se l'autore, Roberts, ci invitasse a prendere un tè nel suo salotto e cominciasse a parlare con noi, il suo migliore amico, raccontando le sue rocambolesche avventure, le sue esperienze di vita, in una terra lontana e misteriosa come l'India. Al lettore, rapito dal lungo racconto, non resta che seguire le vicende descritte sorseggiando il suo tè fumante, assaporando a piccoli sorsi le fraganze indiane in esso disciolte e che ora sprigiona. A volte il tè potrà sembrare dolcissimo, altre invece amaro, altre ancora il profumo della mistura avrà un sapore indefinibile, come forse alla fine dei conti è indefinibile l'India, caleidoscopio dai mille e mille volti. Paese multietnico e multicolore, poliedrico. Una terra divisa da grandi contraddizioni, vedremo la povertà e la ricchezza coesistere, si parlerà di amore e di odio, troveremo grande onestà e dignità in persone umilissime, con cui la vita è stata parca di soddisfazioni. Lealtà e slealtà, amicizia e inimicizia, facce della stessa medaglia, yin e yang all'indiana.
Interessanti inoltre gli accenni al fato, la teoria sul bene e sul male e sulla tendenza alla complessità.
Quindi se Roberts dovesse invitarvi nel suo salotto, accettate, prendetevi il tempo necessario per gustare il suo tè, chiudete gli occhi e viaggiate, fatevi trasportare nell'India misteriosa degli anni '80.
"E' con la sofferenza che mettiamo alla prova il nostro amore, e in particolare il nostro amore per Dio."
Ora attendiamo i restanti tre libri che l'autore ha dichiarato di voler scrivere e pubblicare. Uno collocato temporalmente prima di Shantaram e gli altri successivi. Sperando che abbia qualcosa da raccontare e non sia solo un modo per rimpinguare le proprie casse.
P.S.
Il protagonista però mi è parso tutt'altro che “Shantaram”. Cosa vuol dire? ...ne discuteremo dopo che l'avrete letto!
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Commenti
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A quanto pare resterò sempre l'unica a cui questo libro non è piaciuto XDD
Riguardo all'ultima parte, bhè, bisognerebbe aprire una discussione... comunque non so se il protagonista sia stato "Shantaram", forse è stato semplicemente un uomo alla ricerca della libertà che ha tentato di sfuggire al senso di colpa....
Comunque è un ottimo libro, che se fosse stato scritto con uno stile leggermente migliore sarebbe potuto entrare nell'albo dei classici (col senno di poi) :-)
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Lo guardo e non mi decido a iniziarlo.Bah.Prima o poi!
Bella rece :)