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L'eleganza del riccio
 
L'eleganza del riccio 2012-07-21 13:55:05 Stefania
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da Stefania    21 Luglio, 2012

Profondo ma contraddittorio

Nonostante i "pensieri profondi" di Paloma siano molto intriganti e offrano spunto per serie analisi interiori sulla vita e sul mondo che ci circonda e ricerche di risposte i più vari e impegnativi dilemmi dell'umanità, l'improbabilità che una bambina dodicenne abbia quel genere di maturità -indipendentemente dal tipo di istruzione ricevuta- e che si spieghi con termini chiaramente colloquiali intervallati da sublimi perle di saggezza orientale, è alta.
Mi sono innamorata della sua ingenuità, della leggerezza con cui affronta la morte, e della sua sagacia, del suo animo combattuto come dell'intellettuale saggezza di Renée, della raffinata gentilezza del signor Ozu e della superficialità sprezzante di Colombe, ma il gozzoviglio di personaggi e situazioni, anche se abilmente e ordinatamente intrecciato, cozza con le conoscenze ampie e complesse dell'autrice in materia di filosofia e psicologia.
E' come se la scrittrice si sforzasse di far apparire naturale che due persone così ordinarie e semplici possano essere in grado di fare riflessioni e istinti così profondamente autoconservatori, ma se si tralascia il dettaglio dell'incongruenza fra la comune inettitudine di una bambina o di una portinaia ad approcciarsi a riflessioni sull'Arte, sul Bello, sul Moto terrestre e sulla Vita, allora il libro, brillantemente scritto, diventa una lettura piacevole e intelligente su tematiche anche molto forti.

P.S.: sinceramente, però, non ho capito che cosa volesse dire il signor Ozu con "non è tua sorella". Qualcuno l'ha capito?

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Commenti

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15 Agosto, 2012
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sinceramente penso che un libro non si debba leggere per confrontarlo con la dura realtà. E poi non è vero che una bimba di 12 anni intelligente non può arrivare a questi pensieri profondi stando anche ore a riflettere sul mondo.
Il signor Ozu dice: "Lei non è sua sorella!", intendendo dire che Renèè non è come sua sorella Lisette, dunque non assoggettata allo stesso infelice destino. Renèè così avrebbe potuto liberarsi di tutte le sue paure e vivere l'amicizia "e anche tutto quello che voleva" con Kakuo.
Bellissimo libro, comunque!! La forzatura di far parlare di temi filosofici una bambina di 12 anni ed una semplice portinaia, mi è apparsa del tutto trascurabile alla luce di una buona scrittura e di intrecci ben riusciti.
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