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Il buio oltre la siepe
 
Il buio oltre la siepe 2012-07-18 14:01:30 Giulian
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Giulian Opinione inserita da Giulian    18 Luglio, 2012
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Fenomenale

Rileggere classici come questo suscita una gran nostalgia verso una letteratura che non solo sapeva rappresentare l’umanità nelle sue pieghe più eterogenee ma aveva anche l’obiettivo di trasmetterti un messaggio costruttivo ed edificante. Purtroppo chi anche leggesse il libro oggi per la prima volta potrebbe difficilmente eludere l’influenza del famoso (e bellissimo) film del 1962 di Robert Mulligan: il personaggio di Atticus non può non avere le fattezze di Gregory Peck, gli ambienti della vicenda (il quartiere, il bosco, il tribunale) sono inevitabilmente quelli della pellicola. Peccato, perché il romanzo è molto più ricco, colorato e “tridimensionale” del film: Atticus non è solo un eroe e paladino della giustizia, ma un papà premuroso, talvolta severo, talvolta complice e non sempre impeccabile; i bambini hanno caratteri differenti e mutevoli (in particolare è interessante il graduale distacco tra Scout e il fratello maggiore, entrato nell'adolescenza e sempre meno coinvolto dai discorsi e dai giochi della sorella). Mirabile la descrizione della provincia del sud degli Stati Uniti, disperatamente ancorata alle proprie tradizioni ed al razzismo impietoso verso i “negri” e i diversi d’ogni genere: il fatto che ne venga fatta una descrizione dal punto di vista di una bambina trasmette l’idea che il senso di giustizia innato in ciascuno di noi vada perdendosi, salvo rare eccezioni, quando da adulti si aderisce alle convenzioni sociali; lo stesso sistema giudiziario (meno che mai quello americano) non è in grado di difendere ciò che è giusto dagli attacchi dei pregiudizi e dell’astio. Lo stile narrativo è efficace perché associa la mentalità infantile della voce narrante con un registro linguistico piuttosto sostenuto ed elegante. L’unica forzatura è un certo parlar sentenzioso messo in bocca, qua e là, ai bambini, che – poco credibilmente – riescono a cogliere in una frase l’essenza di certe situazioni. L’ho letto da ragazzo, e mi è piaciuto. L’ho riletto a cinquant’anni, e l’ho trovato fenomenale.

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Sono stata fortunata allora! Non ho mai visto il film e ho letto il libro un'annetto fa. L'ho trovato splendido, un quadro perfetto dell'atmosfera e della cultura asfittica degli Stati Uniti del Sud all'epoca ( e forse anche oggi...).
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