Dettagli Recensione
"Tenera è la notte"
In un periodo in cui mi ronzava in testa l’idea di leggere questo romanzo, eccomi un giorno scendere in cantina alla ricerca di vecchi appunti dell’università. Aprendo gli sportelli dei mobiletti trovo un tesoro: colonne e colonne di libri dimenticati. Rovistando in mezzo alla pile spunta fuori proprio “Tenera è la notte”, in una edizione degli Oscar Mondadori del 1967, prezzo 500 lire. Pagine ingiallite e sul punto di scollarsi, un odore dolciastro di carta e polvere.
Così è iniziata la mia lettura di questo particolare e difficile romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
La storia è divisa in due sezioni. La prima ha inizio negli anni ‘20 sotto il sole della riviera francese in una spiaggia esclusiva. La giovane attrice Rosemary Hoyt, agli albori di una promettente celebrità, viene affascinata da un gruppetto di americani nel quale spiccano due figure, moglie e marito, Dick e Nicole, i Diver.
Dick, medico, è un uomo estremamente attraente e sembra possedere una innata capacità nel divertire e nel tirare fuori da ciascun individuo il suo meglio. Sua moglie Nicole forma con lui una coppia ammirata, sempre circondata da gente in cerca della loro approvazione. A Rosemary, sembra che il mondo stesso giri intorno a loro. Tanta lucentezza esteriore si offusca in seguito a degli episodi particolari e che rimangono perlopiù inspiegati, in accordo con la narrazione poco lineare di questa prima parte, dove si rimane un po’ confusi, ancora un po’ distratti e lontani dal centro della storia.
E’ nella seconda parte, che scopriamo le ombre celate dietro la facciata splendente della vita dei Diver.
Nicole infatti è malata di schizofrenia a seguito di un terribile trauma infantile. Dick che è psichiatra, entra in contatto con lei dapprima per interesse medico, che si trasforma lentamente e inevitabilmente in un sentimento profondo che li condurrà al matrimonio. Gli agi e gli innumerevoli viaggi concessi dalla notevole disponibilità economica di Nicole, non riusciranno ad evitare che il loro amore sia contagiato dalla sua malattia, presente non tanto come un uragano, quanto come una goccia insistente e logorante, che giorno per giorno minerà le basi del loro rapporto e lo stesso Dick, sempre più fragile ed impotente.
Il lettore assiste a tutto ciò non in prima linea, non gli è consentito di vivere i colpi devastanti della malattia di Nicole. Quello che vede, attraverso episodi esteriori come l’infatuazione di Dick per Rosemary, è un decadimento sottile, che pian piano arriva ad incrinare anche la vita sociale di quest’uomo così brillante, riducendolo ad una fiamma sempre più languida.
Questo romanzo che contiene molto della vita privata dello stesso autore, la cui moglie Zelda soffriva della stessa malattia di Nicole, è anche uno specchio della società del primo dopoguerra. Come il matrimonio dei Diver ,esteriormente brillante, nasconde in realtà matasse di dolore, così la spensieratezza, la ripresa economica del dopo conflitto erano solo luci artificiali che coprivano quel buio dove covavano paure, fragilità ed insicurezze.
La lettura è lenta, nella prima parte volutamente confusa, nella seconda più lineare. L’immedesimazione non è immediata e si rimane comunque sempre un po’ discosti dalle vicende narrate. Un senso di malinconia pervade tutte le pagine, un’amarezza sottile trasuda tra le righe. E’ un romanzo che va letto nel giusto stato d’animo, non quando si è troppo felici o emozionati, ma quando è notte, quando il buio attenua le emozioni, le nasconde alla vista, le circonda teneramente, in un alito di protezione e di sottile tristezza.
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
IO manco ho la cantina :-)
Ho un garage, ti posso assicurare senza libri.
Me tapina.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |