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Il quaderno di Maya
Una ragazza diciannovenne americana, cresciuta dai nonni (originali personaggi). Un'infanzia felice con qualche stranezza e un'adolescenza travagliata che la porterà a conoscere e a vivere personalmente la tragedia della dipendenza da droghe ed alcool, fino alla fuga dall'ambiente criminale che la stava annientando. Cerca di ricostruire la propria esistenza e lo fa rifugiandosi in una sperduta isola cilena, accudita dal burbero Manuel, un amico della nonna. Inizialmente fatica ad abituarsi ai ritmi lenti del luogo ma la semplicità e l'affetto delle persone che incontrerà le faranno amare quella terra.
Come in tutti i romanzi della Allende compaiono personaggi bizzari e fantasmi, così come non mancano i riferimenti agli anni della dittatura di Pinochet. Nel complesso un buon libro, ma nulla a che vedere con La casa degli spiriti, Ines dell'anima mia, La figlia della fortuna e Ritratto in seppia.... bellissimi e ineguagliabili...
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