Dettagli Recensione
Doveroso affrontarlo.
Difficile stabilire il punto di partenza per recensire questo romanzo,com’è difficile catalogarlo in un genere preciso,perché “delitto e castigo” è tutto e niente,lo si può leggere,ti può cambiare o lasciarti indifferente. Le chiavi di lettura sono molteplici ,possiamo intravedere dei trattati psicologici,tematiche sociali,la denuncia di una società malandata che è quella dell’epoca presa in considerazione, o se non vogliamo tanto addentrarci tra le righe ,in superficie abbiamo un piacevolissimo e intrigante giallo,realistico e coinvolgente,in cui l’autore intinge, in un piacevolissimo calderone, tutte le sue ponderate visioni filosofiche. Della trama quindi mi limiterò a dire che il titolo dice molto,ovverò c’è un delitto, una serie di eventi più o meno prevedibili,e alla fine un non prevedibile castigo,non tanto per la pena,ma come essa verrà estinta. L’elemento di potenza comunicativa usato da Dostoevskij,nonché sua grandiosa creatura, è il protagonista, il giovane e scapestrato studente Pietroburghese Raskol’nikov,non tanto per la sua eccezionalità,ma per la sua incredibile vividezza,per la spettacolare caratterizzazione psicologica,per la sua acutissima intelligenza,la sua capacità di cogliere gli insignificanti particolari che fanno la differenza,e per le sue implicite debolezze emotive, egli è l’assassino,il martire del proprio rimorso ,egli ci trasporta nella sua mente attraverso l’evolversi della narrazione,nel sudiciume di un indigente ceto popolare che all’epoca imperversava nella Russia pre-Leninista,che sarà il germe della rivoluzione,nella povertà,nella presunzione di ritenersi un super uomo che il destino non gli ha concesso ciò che meritava,nell’arroganza di potere quelli che gli altri non possono e di scrivere da se il proprio destino,anche con il sangue, e la pena,il castigo,non gli verrà imputato dalla legge,ma dal proprio rimorso,e attraverso la sofferenza e l’amore,egli troverà la via per la propria redenzione,la via per un’esistenza giusta e superiore. Quello che più mi ha più affascinato durante la lettura, è stata la cesellatura minuziosa e particolareggiata dei personaggi,magistrale nel giovane protagonista,ed estremamente convincente ed irripetibile per coloro che gli orbitano attorno, dal fedele e affidabile quanto ingenuo Razumichin unico amico di Raskol’nikov,al perfido arrivista e mendace Luzin,prototipo della classe dirigente russa dell’epoca,al sagace e umano Giudice istruttore Porfirj,all’angelica e Sonia, che la sua natura la farà emergere dal fango della depravazione,tutti magistrali nella loro umanità. Insomma un libro di formazione immancabile,io ho amato di più Tolstoj,i cui messaggi mi sono entrati più in profondità, ma Dostojiesky è come lo scienziato che per dimostrarti l’attendibilità delle sue teorie,ti fa vedere l’efficacia dell’esperimento. E’ indiscutibile che quest’opera ,nella sua poliedricità comunicativa,abbia certamente contribuito ad ispirare in maniera più determinante le future generazioni di scrittori,insomma un’opera molto significativa nella storia della letteratura moderna. E’ un romanzo facile da leggere,piacevole nell’evoluzione della trama,meno, ma di proposito, nello squallore delle ambientazioni e nelle descrizioni della malata fauna cittadina dell’epoca,a volte possono pesare gli interminabili monologhi,soprattutto quelli relativi all’indagine del delitto,non mancano i momenti comici e tragi-comici,insomma da leggere,per capire come si riesce a dar vita a dei personaggi di fantasia.
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Commenti
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Ieri mi e' arrivato il mio primo Dostoevskij , son proprio curiosa !
;-)
Come al solito bellissima recensione . Complimenti .
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