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Uno spaccato di vita e di India
Ho scoperto per caso Gregory David Roberts, autore di "Shantaram".
Una vita travagliata la sua: in seguito ad una rapina con una pistola giocattolo viene condotto nel carcere di Pentridge, dal quale fuggirà nel 1978 per poi finire a Bombay e ancora dopo in Afghanistan, a combattere con i mujaheddin in Pakistan.
Conoscerà nuovamente il carcere, questa volta quello di Preungesheim, dopo essere arrestato a Francoforte. Verrà estradato in Australia e poi...creerà Shantaram.
L'incipit del romanzo, nel quale c'è tantissimo di lui, è il seguente:
"Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l'essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente riuscii a comprendere che nonostante i ceppi e la devastazione del mio corpo ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli. Non sembra granchè, me ne rendo conto. Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità.E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita."
Roberts ci immerge sin dall'inizio nel cuore della sua vita, per poi accompagnarci gradualmente alla scoperta dell'India. Ne sentiamo l'odore, il trambusto, la lotta per la vita, il calore e " i volti diversi di quel bizzarro assortimento", il "contrasto tra il consueto e l'inconsueto".
Sarà l'odore acre e intenso di Bombay e l'azzurro del mare a fare da sfondo ad una parte di vita del protagonista. Greg passerà dall'allestire un ospedale per i mendicanti e gli indigeni, a stringere relazioni con la mafia indiana, all'innamorarsi di Karla del cui incontro così ci scrive:
" I miei occhi erano attratti soprattutto dalla sua perfetta bellezza.La guardavo e mi toglieva il fiato.Una morsa mi serrava il cuore, come se un pugno lo stringesse.
Le antiche leggende sanscrite narrano di amori predestinati, di connessioni karmiche fra anime destinate a incontrarsi , urtarsi e incantarsi a vicenda. Le leggende dicono che l'amata si riconosce all'istante perchè si ama ogni suo gesto, ogni suo pensiero,ogni movimento, ogni suono e ogni stato d'animo che balena nei suoi occhi. La riconosciamo dal fatto che lo struggimento per lei annienta ogni altro desiderio d'amore.
Queste leggende avvertono anche che simili amori predestinati possono possedere e ossessionare una, e una sola, delle due anime che il destino ha fatto incontrare. Ma in un certo senso la saggezza è l'opposto dell'amore. L'amore sopravvive in noi proprio perchè non è saggio."
Una scrittura, quella di Gregory David Roberts, a mio avviso magistrale. Tagliente e commovente. Dura e dolce. In poche parole appassionante.