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Fante Ultimo Atto
Ultimo atto epico della saga di Arturo Bandini e delle sue memorabili imprese: il suo temperamento,i suoi bizzarri incontri, la sua sfortuna, la sua fede incerta e i suoi numerosi sforzi di diventare lo scrittore più ricco e famoso d’America. Tutti questi elementi confluiscono proprio come un fiume in piena dentro questo libro e fanno da sottofondo ad una semplice quanto banale domanda che Arturo continua a ripetersi da tempo, ovvero, perché tutto questa ostilità della sorte nei suoi confronti? Cosa ha fatto lui di male per meritarsi tutto questo?
Ma Arturo è un duro, uno che non si rassegna facilmente, è uno che gioca a man bassa con la sorte e se lei è contro di lui… beh peggio per lei!
Arturo in quest’opera è uno scrittore squattrinato, che in seguito ad alcuni bizzarri incontri, viene indotto a scrivere sceneggiature per Hollywood o almeno ci prova, poiché di solito i risultati sono sempre pessimi e deludenti. E lui ci prova a ricominciare tutto daccapo, tenta addirittura il ritorno in famiglia e alla sua casa natia ma niente di tutto questo sembra servire a ricucire il grande vuoto che Arturo porta dentro di sé, un vuoto a cui nemmeno lui riesce a dare un volto e un nome.
In quest’opera finale di Fante si percepisce tutto lo sfarzo e il luccichio di Hollywood e delle sue enigmatiche trappole e il tentativo di Fante di dedicarsi al cinema senza grossi risultati, un cinema che lo ho tenuto a lungo lontano dalla scrittura e che in un certo senso ha mortificato il suo grande talento.