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Facciamo tutti finta di essere immortali
"Oscar e la dama in rosa" è un piccolo libro di sole 90 pagine che si legge in un'ora, dalla copertina con disegni di tipo infantile e dai colori pastello che mettono allegria. In realtà racchiude al suo interno una storia drammatica, un piccolo scorcio di soli dodici giorni nella vita di Oscar, un bambino malato di leucemia. Oscar, aiutato dalla complicità e dall'affetto di una signora che lavora all'ospedale, che lui chiama "nonna Rosa", racconta i suoi ultimi giorni di vita come una sorta di lettera-diario indirizzata a Dio, e lo fa con un linguaggio semplice e delicato, disincantato e saggio. La malattia gli dona una consapevolezza speciale per un bambino della sua età e una forza interiore capace di dare lezioni di vita perfino ai suoi stessi genitori, che affranti dal dolore non riescono ad affrontare la situazione. In questo libro il lettore sa già il finale, la trama non ne fa segreto, ma tuttavia non può fare a meno di gioire con lui dei suoi piccoli momenti piacevoli, delle sue piccole conquiste, della sua scoperta di guardare il mondo ogni giorno come se fosse la prima volta per riuscire a capire la felicità di esistere. Ma non mancheranno i momenti di tristezza, nei quali ci si trova con gli occhi colmi di lacrime senza neanche accorgersene. Ciò nonostante la storia di Oscar non è deprimente, tratta la tematica della vita che finisce con serenità, elargendo importanti insegnamenti e note positive, un libretto delizioso dal cuore grande, da leggere e custudire nel tempo, da prendere in mano quando si è amareggiati e arrabbiati con il mondo, quando ci si sente depressi e si pensa che la nostra vita faccia schifo.
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