Dettagli Recensione
Grandioso Zafòn
“ La sua sagoma minuta si immerse nel grande fascio di luce che calava dalla cupola di vetro sulla sommità. Il chiarore cadeva come una cascata di vapore nelle latebre del grande labirinto di corridoi, tunnel, scale, archi e volte che sembravano sorgere dal suolo come il tronco di un albero infinito, fatto di libri, che si apriva verso il cielo in una geometria impossibile. Fermin si arrestò all’ingresso di una passerella che si inoltrava a mo’ di ponte nella base della struttura, contemplando a bocca aperta lo spettacolo. Mi avvicinai a lui con cautela e gli misi la mano sulla spalla.
“Fermin, benvenuto al Cimitero dei Libri Dimenticati.”
Siamo tornati.
Nel Cimitero dei Libri Dimenticati.Nei vicoli dell’attraente e femminile Barcellona.Nella libreria Sempere & figlio.
Li abbiamo rincontrati.
Daniel,Bea e il piccolo Julian,Fermin e la sua Bernarda,David Martin e Sempere padre.
Abbiamo fatto nuove conoscenze,scoperto altri nemici,ricordato chi non c’è più.
Siamo di nuovo nelle mani di Carlos Ruiz Zafon.
Che abili mani le sue!Capaci di forgiare un racconto pregno di parole ricercatissime,con un vocabolario ricco,importante,che ci fa provare il piacere del singolo termine.
Non solo crea storie avvincenti,con atmosfere non rintracciabili in altri autori,ma riesce a farlo con una qualità di scrittura elevatissima eppure facilmente godibile.
Se L’Ombra del vento mi aveva estasiata,Il gioco dell’angelo mi aveva lasciata leggermente perplessa per via di una trama eccessivamente arzigogolata.
Qui invece ho ritrovato il puro piacere di leggere:sono stata incantata,trascinata,ammaliata da questa storia.
Il che è ancora più rilevante se si tiene in conto che questo romanzo è un anello di congiunzione tra i primi due,un pezzo di questo intricato puzzle inevitabile da scrivere.
Ci vengono svelati misteri lasciati irrisolti,verità che ignoravamo,e alto era il rischio che si trasformasse in una sorta di spiegazione dovuta.
Ma Zafòn non cade nella trappola:non solo ci sorprende svelandoci la perfetta architettura della trama della quadrilogia,ma ci lascia preda di nuovi interrogativi che stimolano in noi una feroce curiosità di scoprire come tutta questa storia andrà a finire.
Un maestro della scrittura a cui rivolgo una stima che si avvicina all’idolatria.
A voi rivolgo invece il consiglio di non perdere questo terzo capitolo.
Una grande storia,una grande penna.Cosa può volere di più un lettore?
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Commenti
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Devo dirti che io l'ho trovato di una piacevolezza straordinaria,forse perché un po' lo temevo.
Avevo paura che,come era accaduto per il secondo,mi si confondessero ancora di più le idee :)
Invece proprio questa sua maggiore attenzione per i personaggi ha dato un tono più reale a tutto,li ho sentiti più "vicini"!
Sarà che da innamorata di Zafòn sono di parte :))))
Grazie a te per la richiesta!! :D
Tu che lettura mi dai di questa sterzata zafoniana ?
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