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Morire per un sogno
La prima cosa che ho pensato leggendo l’ultima riga di questo libro è stata: “Quanto il ricordo di una donna può cambiarti la vita”.
Il grande Gatsby di Fitzgerlad è una pietra miliare della letteratura americana del Novecento,ma non solo,è molto di più.
E’ un passo della vita di ognuno di noi.
In quanti restano legati al ricordo di una storia d’amore conclusasi male per cause esterne e si chiedono cosa sarebbe successo se fosse continuata?
E quel ricordo,come il fumo di una sigaretta,non sparisce una volta gettata la cicca.
Continua a restarti addosso,impigliato nei tessuti degli abiti che indossi.
Così Gatsby non può dimenticare Daisy,quella fanciulla di nobili origini conosciuta tempo prima,quella fanciulla che il destino/famiglia ha costretto a prendere una strada diversa,quella donna poi tanto cercata e finalmente trovata. Anche Daisy non è mai riuscita a dimenticare veramente Gatsby,ma anche lei,come lui,si aspettava che quel ritrovarsi fosse diverso.
Ma i sogni si sa,non sono mai uguali alla realtà,e così quell’amore idealizzato,viene colpito e infranto.
Un crescendo di pathos,con situazioni imbarazzanti e dolci viste dal punto di vista di un amico di entrambi, “galeotto” nel farli rincontrare.
Tutto questo trova uno sfondo perfetto nell’America dei primi anni Venti:non mancano critiche ai costumi e ai luoghi comuni americani.
Di lettura scorrevole,con descrizioni dettagliate che permettono di immaginare piacevolmente la scena.
Poi quando si parla di ricordi di amori passati,di rincontri e di sogni,è facile per tutti rivedere se stessi nel protagonista.
“…E così continuiamo a remare,barche contro corrente,risospinti senza tregua nel passato”.
Michele Falco
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Complimenti.
Gineisa